La segretezza di Apple è proverbiale e ora la multinazionale di Cupertino ha escogitato un’altra soluzione per nascondere le novità di iOS 15 persino agli ingegneri dei vari team interni che lavorano al prossimo sistema operativo.
Col fatto che un’intera build di iOS 14 è trapelata mesi prima del suo annuncio alla WWDC20, il 2020 è stato un anno atipico per la comunità Apple. Ma quest’anno le cose sono andate diversamente: fin quando i dirigenti dell’azienda non ne hanno parlato durante la conferenza per gli sviluppatori lo scorso lunedì, di iOS 15 sapevamo ben poco e soprattutto non avevamo immagini o righe di codice da spulciare per scoprire cosa ci sarebbe stato dentro.
Pare che questo potrebbe essere collegato al fatto che attraverso un cambiamento interno in iOS 15 le nuove funzionalità del sistema operativo vengono nascoste agli ingegneri, consentendo così ad Apple di raddoppiare la sicurezza.
Chi ha già avuto modo di dare un’occhiata ai file interni della beta 1 di iOS 15 ha scoperto che ogni funzionalità principale introdotta quest’anno è accompagnata da un identificatore univoco, indicato come flag, associato a un requisito o permesso di divulgazione. In altre parole questo fa sì che Apple possa abilitare solo alcune nuove funzionalità del sistema per ciascuna build interna in modo che un ingegnere o un designer che si occupa di una parte del sistema operativo non sia in grado di vedere le novità presenti nelle altre.
Per poter eseguire una versione preliminare di iOS, ogni dipendente deve installare prima un profilo speciale sul dispositivo, proprio come sono costretti a fare gli sviluppatori quando scaricano e installano le beta rilasciate appositamente per loro. Rispetto però a quello degli sviluppatori, ogni profilo inviato ai dipendenti sembra essere personalizzato in base al campo in cui opera in modo da abilitare soltanto le funzioni su cui deve lavorare, nascondendo tutto il resto.
A questo punto è facile aspettarsi che la società utilizzi in futuro lo stesso sistema per evitare che trapelino anche le funzionalità relative ai prodotti hardware. Anche se questo probabilmente non fermerà completamente le fughe di notizie, quantomeno ne limiterà la diffusione, rendendo più difficile scoprire cosa Cupertino ha in serbo prima dell’annuncio ufficiale.
Per quanto possa dispiacere non poter più sapere tutto e in anticipo, magari ci permetterà di rivivere pienamente l’effetto sorpresa che avemmo quando Steve Jobs, quel 9 gennaio del 2007, mostrò per la prima volta al mondo la rivoluzione chiamata iPhone.
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