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Apple mostra le camere anecoiche ad un gruppo di giornalisti

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Al termine della conferenza stampa di venerdì ad un selezionato numero di giornalisti (11 in tutto) è stato permesso di vedere le camere anecoiche  dove i dispositivi Apple vengono testati per misurare le prestazioni e l’efficienza dei loro apparati wireless. Un tour che mirava a dimostrare come le accuse di superficialità nello sviluppo di iPhone 4 siano infondate ma che è stato anche l’occasione per entrare in profondità (anche geograficamente) nel campus di Cupertino prendendo contatto con strutture e apparecchiature di cui dipendono le macchine e i dispositivi che gli utenti Mac usano ogni giorno.

Le camere (collocate all’interno di grandi cubi in alluminio a loro volta collocati all’interno di uno capannoni di Cupertino) sono state illustrate da Ruben Caballero, l’ingegnere che secondo Bloomberg aveva avvisato i vertici di Apple dei possibili problemi che sarebbero derivati dalla particolare collozione delle antenne; accanto a Caballero anche Phil Schiller, Greg Joswiak e Bob Mansfield.

Le strutture, si apprende dai giornalisti che sono stati guidati alla visita, sono delle forme più disparate. In  una, un parallelepipedo contraddistinto però da un lato da una sorta di piramide affusolata, conteneva un iPad in corso di test. In una seconda una braccio reggeva un iPhone 4 mentre intorno ruotavano vari elementi radioassorbenti, in una terza era collocato una sorta di trono sollevato a mezzaria in mezzo ad un disco. La seggiola viene  occupata da un ingegnere che tenendo un telefono in mano consente di verificare la sensibilità del segnale a 360 gradi.

Steve "Wonka" ha guidato i giornalisti nella fabbrica delle antenne (fotomontaggio di Gabriele Vinci)
Steve “Wonka” ha guidato i giornalisti nella fabbrica delle antenne (fotomontaggio di Gabriele Vinci)

All’interno dei laboratori ci sono mani e teste artificiali realizzate in materiali che servono a simulare la resistenza tipica di un corpo umano. Era anche visibile una gamba artificiale (costo 20mila dollari) che Apple ha usato per testare il Nike+.

Caballero ha spiegato come i laboratori siano finalizzati a misurare le caratteristiche elettromagnetiche di ciascun dispositivo e la loro efficienza mentendoli totalmente isolati dal resto dell’ambiente e dalle interferenze. Un ciclo di valutazione, a causa del grande numero di frequenze in gioco, può impiegare anche 25 ore. I test sono ripetuti più volte non in maniera lineare ma passando da una situazione all’altra per poi tornare indietro e andare ancora avanti a seconda delle variazioni che vengono apportate alle componenti, ai materiali e alla forma.

Apple usa anche strumenti per tomografia assiale computerizzata; fare la TAC ad un iPhone o ad un computer serve a mantenerli intatti e a verificare che succede al loro interno visto che aprirli significa apportare delle variazioni che influiscono sui risultati finali.

Infine Cupertino ha anche dei laboratori mobili, collocati all’interno di furgoni che vengono portati sulle strade per test in zone frequentate da altri veicoli, in mezzo ai palazzi, in aree con forte affollamento di cellulari. Questi mezzi mobili sono dotati sia di postazioni per ingegneri che di teste e arti fantasma.

Le strutture viste dai giornalisti erano fino all’altro giorno segrete al punto che non tutti i dipendenti Apple ne conoscevano l’esistenza. Anche i PR che hanno seguito i giornalisti hanno ammesso di non essere mai stati al loro interno a questa sorta di “fabbrica delle antenne”.

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