Gli avvocati di Apple hanno suggerito che la società potrebbe uscire dal mercato del Regno Unito se i termini di una controversia sui brevetti in corso dovessero essere troppo gravosi per la società e “commercialmente inaccettabili”. Il detentore del brevetto britannico Optis Cellular Technology ha citato in giudizio Apple per violazione di brevetto, dopo che la multinazionale di Cupertino ha rifiutato di pagare le royalty di licenza per un valore di circa 7 miliardi di dollari per l’utilizzo della tecnologia smartphone “standardizzata” nei suoi dispositivi.
Il mese scorso, un giudice dell’Alta Corte britannica ha stabilito che Apple aveva violato due brevetti Optis relativi alla tecnologia che consente ai dispositivi di connettersi alle reti cellulari. Optis ha anche presentato una serie di ulteriori reclami sulle violazioni dei brevetti da parte di Apple. Kathleen Fox Murphy, uno degli avvocati che rappresenta Optis, ha commentato che «Tutti pensano che Apple sia il leader di mercato degli smartphone, ma Apple deve acquistare la maggior parte della tecnologia [impiegata, ndr] in un iPhone».
Optis Cellular Technology e le sue consociate, PanOptis, Optis Wireless Technology, Unwired Planet e Unwired Planet International, sono entità non praticanti, ma che detengono brevetti e generano entrate attraverso contenziosi sui brevetti stessi; sì, si tratta di troll dei brevetti. L’anno scorso, un tribunale del Texas ha multato Apple per 506 milioni di dollari per aver violato intenzionalmente alcuni di brevetti PanOptis relativi alla tecnologia 4G LTE.
Apple dovrà affrontare un processo nel luglio 2022 su quanto dovrà pagare a Optis per violazioni di brevetto nel Regno Unito. L’anno scorso, la Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che un tribunale del Regno Unito potrà stabilire la cifra che Cupertino dovrà pagare per tutti i suoi brevetti in tutto il mondo, anche se il tribunale considera solo la violazione dei brevetti del Regno Unito.
In una udienza all’inizio di quest’anno, il giudice Meade ha lasciato intendere che Apple “potrebbe essere delusa” dalla cifra stabilita da un giudice. Apple sarebbe in grado di evitare la sanzione se uscisse dal mercato del Regno Unito, ma Meade ha suggerito che ciò risulti improbabile, riferendo testualmente:
Non ci sono prove che Apple dirà davvero di no [al pagamento della tariffa fissata dal giudice], vero? Non ci sono prove che sia anche lontanamente possibile che Apple lasci il mercato del Regno Unito?
Nonostante ciò, la risposta della rappresentanza legale di Apple ha affermato con fermezza che lasciare il mercato del Regno Unito potrebbe diventare un’opzione inevitabile per l’azienda se i termini fissati dal tribunale dovessero essere «Commercialmente inaccettabili». Marie Demetriou, l’avvocato di Apple, dichiara:
Non sono sicura che sia giusto… La posizione di Apple è che dovrebbe effettivamente essere in grado di riflettere sui termini e decidere se commercialmente è giusto accettarli o lasciare il mercato del Regno Unito. Potrebbero esserci termini stabiliti dal tribunale che sono commercialmente inaccettabili
La minaccia senza precedenti evidenzia la possibilità che Apple ponga fine alle sue vendite nel Regno Unito, forse chiudendo i negozi al dettaglio e riducendo i servizi ai clienti esistenti. Tuttavia, è altamente improbabile che Apple dia seguito alla minaccia, anche perché il Regno Unito è uno dei mercati più grandi e importanti dell’azienda. Solo App Store supporta, infatti, più di 330.000 posti di lavoro nel Regno Unito.
Alla fine di questo mese sarà trattato un caso a parte per determinare se Apple dovrà assumere un impegno legalmente vincolante a rispettare la cifra decisa al processo del prossimo anno. Se Apple si rifiuterà di impegnarsi innanzi al tribunale, potrebbe anche essere vietata la vendita di dispositivi, incluso iPhone, nel Regno Unito.
La disputa sembra assumere caratteri più accesi del solito rispetto a quello che normalmente verrebbe descritto semplicemente come il classico caso di patent troll, che è abbastanza comune quando le aziende acquisiscono brevetti ampi e basati su standard con la speranza di estorcere denaro ad altre società.