Meta e Apple competono già nel settore dei visori per la Realtà Virtuale e in futuro lo faranno anche in quello dei “robot umanoidi”.
Di questo scenario fantascientifico ma non troppo riferisce il solito Mark Gurman di Bloomberg nell’ultimo numero della sua newsletter spiegando che sia Apple, sia Meta sono da tempo concentrate sull’Intelligenza Artificiale, ambito che sta portando a interessanti sviluppi nella robotica, con “androidi” e assistenti-affini che potremo ritrovarci in casa, utili per vari scopi.
Bloomberg pochi giorni addietro ha riferito di un “investimento importante” di Meta nei robot umanoidi, con una squadra all’interno della divisione Reality Labs che a Menlo Park è capitanata da Marc Whitten, ex CEO di Cruise e che vanta un curriculum con lavori per conto di Amazon, Sonos e Microsoft (a lui si deve la nascita del team Xbox).
L’obiettivo di Meta non troppo a lungo termine è diventare la piattaforma di riferimento per l’intera industria robotica domestica, forte di sensori e altre tecnologie che già usa per la Realtà Virtuale e la Realtà Mista, e pronta a mettere mani nel portafoglio per assumere persone con competenze di vario livello nella robotica.

A rompere i sogni di Meta ci pensa Apple, interessata anch’essa a produrre robot umanoidi. Pochi giorni addietro abbiamo visto il primo progetto emerso da un paper di ricerca, nel quale si fa riferimento a robot “non antropomorfi”. Il primo progetto di cui si ha notizia è una lampada tipo quella che si vede nel logo della Pixar, quella che secondo alcuni osservatori dovrebbe essere una “prova di concetto iniziale” di futuro robot domestico, un prodotto che dovremmo vedere nella migliore delle ipotesi nel 2026 o 2027. Secondo l’analista Ming-Chi Kuo il robot che ha in mente in Apple fa parte di un futuro ecosistema “smart home”; Gurman riferisce indicazioni simili, parlando di “una versione high-end di un hub per la smart home”, qualcosa che ricorda Astro, progetto di Amazon (ora abbandonato) per la robotica domestica: una sorta di Alexa con le ruote, sensori vari e display touchscreen in grado di mostrare “empatia” con espressioni buffe, riconoscere volti, interagire con gli utenti, utile anche nell’assistenza degli anziani.