E’ (o meglio era) uno dei fornitori più rilevanti di Apple, complice anche nella produzione del primo iPhone. Si tratta di Imagination Technologies Group, che detiene la proprietà intellettuali di alcune tecnologie grafiche impiegate da Apple, ma che dal 2018 vedrà azzerati gli introiti da parte di Cupertino, che ha deciso di non impiegare più le sue tecnologie. Per Imagination la decisione della rottura è improvvisa e scorretta, ma Apple non ci sta e ora dice la sua.
Mentre gli investitori nella società sono stati colti di sorpresa dall’annuncio, con cali nelle quotazioni del 60%, Apple ha dichiarato di aver informato della decisione il partner già due anni fa. Per la precisione, la società della Mela ritiene di aver reso edotta Imagination della chiusura del rapporto già nel 2015, esplicitando la volontà di non acquistare più la tecnologia grafica impiegata nel corso degli anni sui suoi smartphone.
Già dal 2016, inoltre, Apple starebbe pagando royalty più basse per l’impiego delle risorse di Imagination, perché a suo dire starebbe impiegando meno tecnologie alla base della proprietà intellettuale. Per concludere, spiega Apple, nel febbraio di quest’anno, la direzione di Cupertino avrebbe esplicitamente dichiarato a Imagination la volontà di chiudere ogni rapporto entro il 2018.
Facile immaginare quale sia la reazione del fornitore che deve il 50% dei suoi profitti alle royalty provenienti da Cupertino. La società non ci sta e si dichiara scettica del fatto che Apple possa realmente continuare a produrre iPhone facendo totalmente a meno della tecnologia in questione.
Dal canto suo Cupertino ha dichiarato ai microfoni di Bloomberg di aver apprezzato la tecnologia di Imagination, e nel pieno rispetto dei rapporti con il partner, ha deciso di informare con largo anticipo del recesso. A quanto pare non è bastato, dato che Imagination sta già tentando di vendere la società, che però non sarà acquistata da Apple, che pur detiene una partecipazione.
Si aspetta, allora, un’altra lunga battaglia legale tra Apple e il suo fornitore; il copione sembra scritto, dato che la Mela ha attualmente in corso altre dispute legali, di cui la più nota contro Qualcomm Inc: il più grande produttore al mondo di chip mobile nelle ultime ore sta tentando di bloccare la vendita di iPhone.