Michael Noonan, ministro irlandese per le finanze, sta formalmente per presentare l’appello contro i 13 miliardi di euro chiesti dalla Commissione europea ad Apple. Il governo di coalizione di Dublino, come noto, non vuole che la Mela versi quelle che Bruxelles considera tasse dovute.
“Il governo [irlandese]” dice il Ministro, “non è fondamentalmente d’accordo con le analisi della Commissione europea e la decisione non lascia altra scelta al governo di presentare ricorso presso la Corte di giustizia”.
L’Irlanda, come noto, per circa un decennio ha garantito ad Apple un regime fiscale agevolato. La Commissione europea considera tali agevolazioni alla stregua di elusione fiscale e di concorrenza sleale.
Il CEO di Apple Tim Cook, ha più volte dichiarato che non c’è niente d’illegale nell’accordo fiscale siglato con l’Irlanda convinto che Apple e Dublino abbiano “rispettato le regole”. “Siamo soggetti a un’aliquota in Irlanda del 12,5%, abbiamo pagato in tasse 400 milioni di dollari nel 2014. Crediamo di essere il maggiore contribuente” nella nazione, ha detto Cook a settembre di quest’anno aggiungendo che l’aliquota allo 0,005% che Apple avrebbe pagato “è un numero falso. Non ho idea da dove venga quel numero. Questa è la verità: in quell’anno abbiamo pagato all’Irlanda 400 milioni e ciò era basato su un’aliquota fissata per legge al 12,5%”.