Mentre Apple è stata in grado di soddisfare la domanda del suo panno per lucidare dopo settimane di carenza, altrettanto non può dirsi per tutti gli altri prodotti lanciati negli ultimi mesi. La Mela è ad un passo dalla sua conferenza sui risultati fiscali, e le forniture continuano a scarseggiare.
La prossima conferenza finanziaria coprirà la stagione dello shopping natalizio di Apple, ma dovrà anche fare i conti con la carenza di chip che sta limitando alcuni prodotti. Inoltre, sarà una conferenza che dovrà anche riferire sull’impatto della pandemia da COVID-19.
Alcuni prodotti di punta della Mela sono ancora colpiti dalla carenza di chip. Il nuovo MacBook Pro da 14 pollici, ad esempio, ha una data di consegna prevista entro la fine di febbraio, mentre il MacBook Pro da 16 pollici può richiedere fino a otto settimane per essere consegnato.
L’iPhone 13 Pro lanciato a settembre, invece, può ancora richiedere dai tre ai cinque giorni prima che gli utenti possano riceverlo dopo l’acquisto online. In un periodo in cui Apple ha chiuso i negozi o limitato i clienti, dover aspettare un’intera settimana solo per ottenere uno smartphone lanciato quattro mesi fa dimostra come le interruzioni di produzione stiano ancora oggi complendo Apple molto duramente.
Anche l’iPad mini 6 lanciato al momento dell’introduzione dell’iPhone 13 soffre della carenza di chip. La versione da 256 GB di spazio di archiviazione può richiedere fino a sei settimane prima di essere consegnata.
C’è da segnale come il problema non sia, però, solo legato alla carenza di chip. All’inizio del 2022, 9to5Mac ha riportato altri problemi legati alla mancanza di ingegneri altamente qualificati:
Le nuove strutture per la produzione di chip, note come impianti di fabbricazione o “fabs”, richiedono migliaia di ingegneri con istruzione universitaria per funzionare. I tecnici supervisionano e gestiscono il processo di produzione, mentre i ricercatori aiutano a innovare nuovi tipi di chip e modi per produrli
Un rapporto di agosto della piattaforma di reclutamento ha stimato che la carenza media mensile di lavoratori dei semiconduttori era di circa 27.700 dipendenti, in aumento del 44% rispetto all’anno precedente. Gli stipendi medi mensili nella produzione di chip sono saliti al livello più alto in oltre un decennio
Insomma, i nuovi rapporti mostrano come alla carenza di semiconduttori si affianchi, allora, il problema della mancanza di personale altamente qualificato.