Apple sta lavorando con I’Internet Engineering Task Force (IETF) per migliorare Bonjour, lo standard basato sul Multicast DNS. Il nuovo gruppo di lavoro sarebbe denominato “MDNS Extensions” “MDNSext” secondo varie indiscrezioni che circolano in rete.
Bonjour è una tecnologia basata sulle reti locali introdotta con OS X 10.2 ed è nata per individuare automaticamente la presenza di servizi nelle LAN; è usata ad esempio da OS X per consentire agli utenti di installare una rete senza bisogno di configurarla e in iTunes (per individuare musica condivisa), iChat (per cercare altri utenti nella rete locale), Safari (per individuare server locali), iPhoto (per individuare cartelle condivise) e molti altri programmi.
Lo standard è molto popolare in ambito domestico (è appoggiato da vari vendor) ma presenta delle limitazioni in ambito aziendale. A luglio di quest’anno era stata avviata una petizione per chiedere ad Apple modifiche atte a rendere la tecnologia utilizzabile nell’ambito enterprise.
I cambiamenti consentirebbero di semplificare l’utilizzo in rete di iPad e iPhone: nel campus e in ufficio si avrebbe la stessa comodità di casa, semplificando l’accesso alle reti e a risorse come le stampanti che supportano il protocollo AirPrint e sfruttare lo streaming multimediale permesso da AirPlay per il collegamento in wireless a display o speaker o proiettori. In ambito aziendale questo non è spesso possibile per svariate problematiche tecniche; Airplay, ad esempio, non funziona quando i client Apple e la Apple TV si trovano su subnet differenti (impostazione tipica in molte aziende); molti enti educational disabilitano poi l’IP multicast (essenziale per il funzionamento di Bonjour) a questo bisogna aggiungere che la Apple TV non supporta autenticazione e cifratura WPA2-Enterprise. Molte di queste problematiche possono in effetti essere aggirate, ma comportano la riprogettazione della rete e la creazione di network dedicati alle connessioni Bonjour/Airplay.
Tra i partner che sembra abbiano già aderito all’iniziativa, sono citati anche Xirrus, Check Point e IBM.
[A cura di Mauro Notarianni]