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Apple, la storia del logo noto come “Picasso”

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“Picasso” è il nome con il quale è noto ai fan della casa della Mela il disegno che accompagnò il primo Mac presentato nel 1984 e anche i modelli successivi: era uno schizzo minimalista che – grazie a pochi e semplicissimi tratti essenziali – permetteva di riconoscere il computer di Apple (era riportato sul package del prodotto, sui manuali e su molti altri elementi).

Il logo in questione fu disegnato da Tom Hughes e John Casado, due art director che facevano parte del team che originariamente sviluppò il primo Mac. Il marchio previsto inizialmente era qualcosa di completamente diverso immaginato dall’artista Jean-Michel Folon, ma prima del lancio fu rimpiazzato dal disegno colorato che conosciamo e apprezziamo tutti.

Il sito Cult of Mac riporta che Casado ha recentemente partecipato alle celebrazioni per il trentesimo anniversario del Mac e ha inviato alcune mail facendo un po’ di luce sulla nascita del famoso segno distintivo. Interessante constatare che, benché sia da tutti etichettato come “Picasso”, la fonte d’ispirazione del disegno è stata in realtà Henri Matisse.

Casado scrive: “Mi fu affidato l’incarico da Tom Hughes dopo aver stabilito che la versione di Folon non avrebbe funzionato per qualche motivo commerciale. Incontrai Steve (Jobs, ndr) e Tom, intervistando e parlando con i protagonisti”. “Dopo poche settimane, tornai nel gruppo e feci la mia presentazione. In quella presentazione, dissi che lo stile s’ispirava a Matisse, che ho tanto ammirato come artista”. “Associare lo stile grafico a Picasso fu, per quanto ricordo, una descrizione giornalistica all’epoca del lancio; poiché da allora nessuno ha chiesto a me o Tom cosa abbia influenzato la grafica, l’associazione è rimasta”.

Non solo Casado disegnò la sua opera ma ebbe per essa il completo appoggio di Steve Jobs che da subito non volle cambiare nulla: non tutti quelli che lavoravano con o per Apple avevano tale privilegio.

“All’epoca” scrive Casado, “i tempi del progetto erano molto ristretti poiché Folon aveva esaurito la maggiorparte dei tempi previsti per lo sviluppo”. “Fu anche facile per me perché Steve inizialmente non sapeva nulla di questi disegni. Non vi erano revisioni di Steve o Tom in nessuno dei disegni che feci. Bastò seguire velocemente la traiettoria verso la scadenza. Poi si aprirono i cancelli e cominciai a ricevere richieste di fare disegni, più di quanto fossi in grado di fare… a Steve piacevano tutti sin dall’inizio, fatto che mi sorprese poiché conoscevo la sua storia”.

Casado non tratteggiò da solo tutti i disegni della serie nota come “Picasso” (e che a questo punto dovemmo chiamare Matisse), ma seguendo il suo stile altri designer nel reparto grafico idearono quanto visibile ad esempio nel programma “Wheels for the Mind”, iniziativa destinata al settore education. L’idea di Jobs era che i computer dovevano essere progettati alla stregua di biciclette per la mente (la tecnologia al servizio della creatività). Clement Mok disegnò il ciclista, la bicicletta e il Mac visibile nel materiale dell’iniziativa in questione.

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