Dopo alcuni scontri in tribunale, che sembravano aver appianato le divergenze, sembra che oggi le strade di Apple, Aftermath Records (l’etichetta discografica controllata da Universal Music Group) e FBT Productions (studio di produzione responsabile di molti successi del rapper Eminem) stiano di nuovo per incrociarsi.
Tutto nasce da un gruppo di musicisti, fra cui Rob Zombie, Dave Mason e gli Whitesnake, che hanno aperto una class action accusando la Aftermath di non aver pagato loro le dovute royalties derivanti dalle vendite dei loro brani in formato digitale. La scappatoia di Aftermath sarebbe stata quella di considerare i brani digitali come licenza e non come vendita, concedendo così agli artisti un pagamento meno consistente.
La causa segue le orme di quella intrapresa in passato da Eminem, che aveva rivolto le stesse accuse ad Aftermath Records, coinvolgendo anche Apple e vincendo la contesa. Ai tempi era stata fondamentale le deposizione in merito di Steve Jobs ed ora i musicisti, vogliono accedere a quella documentazione, per poter utilizzare le carte e la deposizione di Steve Jobs a loro favore come precedente giuridico, e prevalere su Aftermath Records.
Apple si è però sorprendentemente opposta a questa richiesta, sostenendo che la deposizione di Jobs cita “accordi commerciali strettamente confidenziali e proprietari”. Se la documentazione fosse resa pubblica, Apple subirebbe un danno competitivo. Questo tentativo di insabbiamento di Apple getta un’ombra sulla testimonianza di Jobs e sui rapporti fra Apple e Universal, tanto da destare un’ancor maggiore curiosità da parte della stampa.
Già ai tempi del fatto, le modalità con cui si svolse la deposizione furono coperte da massimo segreto: il giudice ordinò a tutte le persone, compresi molti dipendenti di Universal Music Group, di abbandonare la stanza, restando con Jobs e pochi altri. Al termine, le carte della testimonianza furono immediatamente sigillate e secretate. Ovviamente ora tutti gli occhi sono puntati sulla causa o, più precisamente, su quello che Apple vuole nascondere.