Apple conta sui droni per pareggiare le mappe di Google. Almeno questo lascia sottintendere la richiesta di partecipare a un nuovo programma pilota che consente alle aziende di operare velivoli con modalità per le quali, finora non sono autorizzati.
L’interesse di Apple, già “vittima” dei droni che sorvolano in continuazione la sua sede, si deduce dl indiscrezioni sul contenuto di una comunicazione del Dipartimento dei Trasporti USA che starebbe per annunciare i nomi di varie aziende che hanno manifestato interesse a partecipare a un programma di test sui droni. Tra queste ci sarebbe anche Apple. La ragione per cui la Casa di Cupertino vorrebbe sperimentare in maniera innovativa i droni, non sono note, ma il fatto che per le aziende che otterranno il permesso cadranno alcuni limiti oggi stabiliti, come ad esempio luoghi di sorvolo, altitudine dei droni, utilizzo in notturna, lascia immaginare che la Mela potrebbe tentare di usare un drone per leggere il terreno e creare mappe più dettagliate di quelle attuali.
I droni potrebbero essere utilizzati per catturare e aggiornare i dati delle mappe, così da carpire modifiche alle strade, alla segnaletica, alle costruzioni, ecc. Del resto già nel 2016 Bloomberg aveva riferito di Apple intenzionata a sfruttare i droni per migliorare l’app Mappe.
Il programma, aveva spiegato la Casa Bianca “Apre i cieli alla consegna di medicine salvavita e a pacchi commerciali, alle ispezioni di infrastrutture critiche, al sostegno di operazioni di emergenza e all’analisi delle piantagioni per applicazioni agricole”. Lo scorso anno Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per dare maggiore autorità ai governi locali per condurre test legati a questi dispositivi. L’idea dell’amministrazione Trump è permettere un più ampio uuso dello spazio aereo nazionale per i velivoli senza conducente a uso commerciale, spiandando la strada – tra le altre cose – anche alle consegne a domicilio via drone.
Oltre alla multinazionale di Cupertino ad avere inoltrato la richiesta ci sono, tutte per motivi apparentemente differenti, Amazon che da tempo studia tecnologie di consegne ad hoc, ma anche Intel, Qualcomm, Airbus e molte altri ancora. I test si svolgeranno in una dozzina di stati e territori e una lista verrà a breve svelata dal Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti. Tra le prime città dove sono stati già effettuati dei test c’è la città di Reno (Nevada) con prove per la consegna di defibrillatori ma anche di pizze a domicilio. Apple (come Qualcomm) potrebbe essere interessata anche a test che riguardano la copertura della rete.