Secondo alcuni dipendenti di Apple, l’azienda è attualmente indietro rispetto ai concorrenti in termini di funzionalità AI ma guadagnerà terreno nel 2025 grazie anche a nuovi chip e nuovi dispositivi hardware, tutti con almeno 8GB di RAM e funzionalità AI “on device” che faranno la differenza rispetto ai concorrenti.
Lo riferisce Mark Gurman di Bloomberg nell’ultimo numero della sua newsletter “Power On” spiegando che da studi interni a Cupertino l’IA di ChatGPT è più accurata del 25% rispetto a quanto potrebbe attualmente permettere di fare Siri, ed è anche in grado di rispondere al 30% di domande in più. Di fatto, secondo alcuni dipendenti per ora l’IA generativa di Apple è indietro di due anni rispetto alla concorrenza.
Apple in ogni caso dispone di risorse quasi illimitate ed è stata già altre volte in grado di riprendere in mano la situazione quando si è trovata indietro rispetto a concorrenti. È accaduto, ad esempio, con Mappe.
Oltre a questo a breve Apple avrà una base di molti nuovi dispositivi sui quali potrà funzionare in modo completo Apple Intelligence (non solo tutta la lineup degli iPhone 16 ma anche, ad esempio i nuovi iPad mini e i Mac mini con M4), ed entro il 2026 tutti i dispositivi di Apple recenti con integrato uno schermo potranno sfruttare appieno Apple Intelligence.
I nuovi dispositivi di Apple (e tra questi anche l’iPhone SE 4 in arrivo), sono e saranno in grado di offrire molte funzionalità AI on-device, con ovvi vantaggi in termini di privacy e sicurezza. Il gap con la concorrenza dovrebbe essere chiuso tra il 2025 e il 2026, portato a termine grazie a nuove assunzioni, l’acquisizione di startup promettenti e ulteriori risorse nello sviluppo dell’AI.
L’azienda avrebbe intanto convinto gli analisti, sicuri che l’azienda riuscirà a recuperare terreno rispetto ai concorrenti: in questo momento vale 3600 miliardi in termini di capitalizzazione, e gli analisti sono concordi nel ritenere valide le strategie dell’azienda nel settore dell’intelligenza artificiale. Finora abbiamo visto poco (e noi utenti nell’UE ancora meno); gli investitori sembrano per ora fiduciosi ma dal prossimo anno vorranno vedere elementi più concreti.