Cadono le accuse di collusione per l’offerta musicale di Apple Music: Apple è innocente, almeno in Europa. Questa la conclusione riportata da Re/Code grazie a quattro diverse fonti: la Commissione Europea non sarebbe riuscita a recuperare alcuna prova che potesse confermare accordi illegali ed illeciti fra Apple e le etichette discografiche, atti a sfavorire concorrenti come Spotify e Deezer.
In vista del lancio di Apple Music lo scorso 30 giugno, gli organi regolatori della Commissione Europea (così come le corrispondenti autorità in USA) avevano sollevato il dubbio che Apple potesse intrattenere un rapporto di collusione che le principali etichette discografiche per mettere i bastoni fra le ruote dei rivali.
D’accordo con Apple, le major discografiche avrebbero fatto pressione su Spotify ed altri servizi già esistenti per eliminare le opzioni di ascolto gratuite e supportate dalla pubblicità, favorendo così un innalzamento del numero degli abbonati. Provvedimenti che avrebbero avvantaggiato Apple Music, che ad oggi non offre un piano di ascolto gratuito.
L’UE aveva inviato un questionario a tre delle quattro etichette discografiche più importanti – Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Music Group – in cerca di dettagli sulle loro discussioni di licenza con Apple.
Secondo Re/Code al momento la Commissione Europea non ha riscontrato irregolarità di sorta ma ha chiesto a Spotify e ad altri servizi di musica in streaming informazioni relative ai loro accordi con Apple per App Store, probabilmente alla ricerca di informazioni sulle restrizioni che Apple applica sulle app offerte attraverso il negozio online. La UE continuerà a vigilare sul mercato nei prossimi mesi.