Non è un mistero che App Tracking Transparency di Apple, il sistema di trasparenza per le app e anti tracciamento per scopi pubblicitari, abbia un notevole impatto negativo per aziende come Facebook, al punto che adesso le autorità di regolamentazione in Germania hanno intenzione di valutare se è un sistema anticoncorrenziale.
Secondo quanto riferito, il sistema ATT ha causato un calo delle entrate dal 15% al 20% per gli inserzionisti, in particolare accusato da Facebook, tanto che il colosso ha annunciato di dover bloccare le assunzioni. Ora il Bundeskartellamt, l’Ufficio federale dei cartelli in Germania, sta indagando sulla funzionalità di Apple. Queste le parole di Andreas Mundt, presidente del Bundeskartellamt:
Accogliamo favorevolmente i modelli di business che utilizzano i dati con attenzione e danno agli utenti la possibilità di scegliere come utilizzarli. Una società come Apple che è in grado di stabilire unilateralmente regole per il suo ecosistema, in particolare per il suo app store, dovrebbe stabilire regole a favore della concorrenza
[Tuttavia, abbiamo] motivo di dubitare che questo sia il caso quando vediamo che le regole di Apple si applicano a terze parti, ma non alla stessa Apple. Ciò consentirebbe ad Apple di dare la preferenza alle proprie offerte o di ostacolare altre società
In altre parole, il Bundeskartellamt afferma che le regole di Apple sembrano non applicarsi alla stessa Apple quando si utilizzano e si combinano i dati per la pubblicità personalizzata. Il regolatore riferisce che i suoi risultati preliminari “indicano che Apple non è soggetta alle nuove e aggiuntive regole” di ATT.
Questa indagine arriva nel momento in cui l’Ufficio federale continua con il suo esame relativo a presunte questioni antitrust riguardanti l’App Store.
Ricordiamo che da quando Apple ha lanciato la funzione di trasparenza nel tracciamento delle app non sono state poche le critiche sollevate dagli sviluppatori e dalle grandi aziende tecnologiche, Facebook in primis, che ancora oggi si oppongono alle modifiche sulle politiche sulla privacy di Apple. Secondo le statistiche, questa funzione costerà a Facebook 13 miliardi di dollari di entrate mancate soltanto per il 2022.