La Fair Trade Commission giapponese, la commissione che ha competenza su questioni antitrust, ha avviato un’indagine sui contratti di Apple con aziende manifatturiere locali, alcune delle quali avrebbero firmato contratti che potrebbero violare la legislazione in materia di concorrenza.
A riferirlo è l’importante testata nipponica Mainichi Shimbun che parla di indagini e colloqui da parte dell’autorità di regolamentazione giapponese, colloqui con le aziende dai quali sarebbero emerse che nei contratti Apple richiede dai fabbricanti forniture gratuite di tecnologie e conoscenze in materia di produzione in cambio di attività commerciali.
Reuters spiega che in aggiunta ad un questionario, una non meglio specificata azienda giapponese avrebbe presentato denuncia adducendo che il contratto violerebbe suoi diritti di proprietà intellettuale. Come risposta, Apple avrebbe minacciato di terminare le trattative con l’azienda.
L’FTC sta indagando in merito all’eventualità che Apple abbia abusato dalla propria posizione per ottenere contratti e condizioni più vantaggiose. In particolare, l’ente cerca di stabilire se negli appalti si sia cercato di “abusare di uno status superiore” secondo quanto previsto dalle leggi antimonopoli nazionali.
La Casa di Cupertino – spiega Appleinsider – ha vari legami in Giappone, inclusi contratti con imprese che forniscono componenti per Apple Watch, rivestimenti e tecnologie per l’iniezione digitale di inchiostri usati in vari prodotti, inclusi gli iPhone. Apple non è nuova a indagini da parte dell’FTC in Giappone. A luglio il regolatore ha portato a termine un’indagine per determinare se negli accordi con gli operatori di telefonia locali potevano prefigurare comportamenti anticompetitivi.
Apple avrebbe violato le norme antitrust in Giappone, costringendo gli operatori a vendere iPhone con uno sconto solo apparente, per poi recuperare il prezzo dei terminali tramite canoni mensili di abbonamento più elevati.