All’inizio della settimana sul sito web Mic è apparso un articolo nel quale si fa riferimento alle mail di “una dozzina” di donne dipendenti di Apple che nel campus avrebbero subìto discriminazioni o percepito tentativi di molestie nell’ambito del luogo di lavoro.
Riassumendo velocemente: a una donna sarebbero state fatte delle battute sullo stupro che non ha gradito; per lamentarsi ha scritto una mail al CEO Tim Cook. La questione si è allargata ad altri casi e Danielle (uno pseudonimo per proteggere l’identità della donna) ha presentato alla direzione reclami formali per altri presunti casi simili di molestie.
In un articolo supplementare su Gizmodo si citano estratti della mail, mostrando che la battuta fatta alla donna è un riferimento alla canzone chiamata “Bed Intruder” (“L’assalitore nel letto”), cantata dal fratello di una vittima di stupro: un vecchio video che circolava alcuni anni addietro e diventato un meme di internet.
Apple non ha risposto ufficialmente all’articolo di Mic ma Denise Young Smith, donna a capo delle risorse umane in Apple, ha parlato con Re/code: “Ci occupiamo di queste cose non solo seriamente ma personalmente” ha detto Young Smith; “sono rattristata da questa cosa… sapere che qualcuno possa avere questo tipo di esperienza”. Con riferimento agli episodi descritti, la manager dice che i soggetti “incriminati” stati sottoposti a inchiesta e “interventi commisurati” sono stati attuati. Quanto accaduto, dice ancora Young Smith, non è indicativo di quanto avviene in Apple in generale ammettendo che ad ogni modo sia l’azienda, sia i dipendenti non sono forse preparati a gestire determinate situazioni.
Adempimenti dell’azienda a parte, Young Smith vuole che Apple sia una comunità nella quale i dipendenti non abbiano paura di chiamare altri colleghi quando si sentono a disagio. “Non penso che le persone si vergognino di farlo, ma sono cosciente del rapporto 70/30 (percentuale di uomini e donne, ndr) nel cuore del nostro engineering team”. “Dobbiamo essere consapevoli che qualcuno potrebbe avere la sensazione che la sua voce non sia ascoltata o valutata”.
Nell’articolo di Re/code si fa riferimento alla volontà di sviluppare una struttura di supporto che consenta a donne e persone di colore che ne hanno bisogno, di parlare. Similarmente ad altre aziende del mondo hi-tech della Silicon Valley, anche in Apple è forte la presenza maschile sul luogo di lavoro. L’azienda è impegnata da tempo a promuovere diversità globale, inclusione delle minoranze e creare un ambiente in cui tutti possano svolgere serenamente il proprio lavoro.