Secondo un report del New York Times Apple contrassegna ogni iPhone con un codice per identificare quando parti di ricambio e componenti usate per le riparazioni provengono da Apple e quindi possono funzionare correttamente o, in alternativa, smettono di funzionare o generano problemi e messaggi di errore se vengono acquistate da terzi e la riparazione è effettuata da centri non autorizzati.
Inizialmente negli USA Apple si era opposta a tutte le mosse che sponsorizzavano il “diritto alla riparazione” e che permettessero ai proprietari di iPhone di rivolgersi a riparatori indipendenti. Successivamente ha lanciato il proprio servizio di riparazione fai da te e ha anche sostenuto la legge sul diritto alla riparazione in California.
Tuttavia, il New York Times afferma che, nonostante il suo apparente cambio di atteggiamento riguardo alle riparazioni, Apple abbia preso provvedimenti per garantire che possano essere utilizzati solo i suoi componenti originali. Oltre a trarre profitto dalla vendita di queste parti, la pubblicazione afferma che ciò porta le persone a scegliere AppleCare+, che ora porta nella casse di Apple circa 9 miliardi di dollari all’anno.
“A differenza delle auto, che possono essere riparate con parti generiche da officine specializzate indipendenti e meccanici fai-da-te”, afferma la pubblicazione, “i nuovi iPhone sono codificati per riconoscere i numeri di serie dei componenti originali e possono funzionare male se le parti vengono cambiate”.
Quest’anno, sette componenti dell’iPhone possono causare problemi durante le riparazioni, rispetto ai tre del 2017, quando l’azienda ha introdotto un sistema di riconoscimento facciale per sbloccare il dispositivo, secondo iFixit, un’azienda che analizza i componenti dell’iPhone e vende parti per riparazioni fai-da-te
I sette componenti in questione sono:
• Sensore Face ID o Touch ID
• Display
• Batteria
• Fotocamera frontale
• Taptic Engine
• Fotocamera posteriore
• Sensore LiDAR
Di questi sette, cinque non funzionano nemmeno quando una parte viene “sostituita con la stessa parte funzionante proveniente da un altro iPhone identico e nuovo”. Questi cinque sono il sensore Face ID o Touch ID, il display, la batteria, la fotocamera frontale e il sensore LiDAR.
Per quanto riguarda gli altri, il Taptic Engine è un po’ una sorpresa “A volte smette di funzionare come previsto quando viene sostituito, a volte funziona bene.” Invece il display, la batteria e la fotocamera posteriore portano ad “avvisi persistenti dopo la sostituzione”.
Il New York Times afferma che si tratta di un pratica implementata a livello software noto come parts pairing, letteralmente accoppiamento dei ricambi e che negli ultimi anni “solo i ricambi approvati e le riparazioni autorizzate riescono a evitare i problemi”.
Il rapporto non afferma che Apple abbia riconosciuto o ammesso ufficialmente questa pratica, bensì che “Apple e altre aziende hanno difeso la pratica dicendo che protegge la sicurezza dei clienti e il marchio dell’azienda”. Un portavoce di Apple ha invitato la pubblicazione a guardare il suo nuovo programma di auto-riparazione:
abbiamo innovato per offrire ai nostri clienti la migliore scelta e opzioni quando il loro prodotto necessita di assistenza
Al momento viene riferito che la senatrice dello stato dell’Oregon, Janeen Sollman, sia una delle persone che stanno cercando di rendere illegale per Apple imporre restrizioni alle riparazioni. Sollman è stata invitata in Apple Park per approfondire come l’azienda consideri le riparazioni un argomento importante per la sicurezza.
Ma nonostante le spiegazioni di Apple la senatrice si è detta non convinta: per Soliman infatti è vero che Cupertino stia rendendo le riparazioni più accessibili, ma non si tratta di vero diritto alla riparazione se Apple mantiene il controllo totale sulle componenti.
In precedenza altre società hanno impiegato l’abbinamento di ricambi e componenti con i propri prodotti: HP per le cartucce delle sue stampanti, John Deere in mezzi e strumenti per l’agricoltura e Tesla nelle auto.
Ricordiamo che Apple ha lanciato il suo programma di riparazioni fai da te per iPhone nel 2022 e lo ha esteso poco dopo anche a Mac nel 2023. Questo programma impone comunque agli utenti di acquistare componenti per iPhone da Apple e anche acquistare o noleggiare gli strumenti per effettuare la riparazione.