Apple fa parte di un gruppo che sta facendo pressione sull’amministrazione Trump in merito alle leggi federali sulla privacy con l’obiettivo di mitigare il California Consumer Privacy Act e creare un riferimento normativo accettabile per le aziende, con disposizioni meno pesanti. Lo riferisce il New York Times spiegando che a giugno in California è stata approvata la normativa sulla protezione dei dati personali più severa degli Stati Uniti e che aziende come Facebook, Google, IBM, Microsoft e altri sono tra quelle che chiedono modifiche, regole che consentano loro di “scavalcare” quanto previsto in California in merito alla gestione dei dati personali.
La legge entrerà in vigore nel 2020 e, ovviamente, tutelerà i soli cittadini californiani; molte aziende vogliono evitare di approntare procedure per il singolo stato e altre per gli altri consumatori. Le aziende USA devono già affrontare problematiche diverse in materia di GDPR se la loro attività si rivolge anche a individui europei facendo i conti con la compliance per le normative californiane e il regolamento UE, e ulteriori complicazioni in merito alla privacy porterebbe a dover applicare procedere onerose e complesse.
Il California Consumer Privacy Act 2018 vincola le organizzazioni a scopo di lucro che ottengano ricavi superiori ai 25 milioni di dollari l’anno; tra le peculiarità della normativa la a possibilità di accordare condizioni diverse a quanti, ad esempio, si oppongano a un trattamento (tipicamente profilazione o cessione a terzi) più intensivo dei loro dati. Altri stati federali, stanno valutando la possibilità di emanare a normative più stringenti in materia di trattamento dati personali. L’Information Technology Industry Council (ITI), l’Internet Association e la Camera di Commercio stanno, di fatto, premono per un atteggiamento più accomodante che spinga sull’orientamento su base volontaria anziché disposizioni rigorose con relative sanzioni. Il California Consumer Privacy Act 2018 è stato approvato in fretta, dopo che si era aperta la prospettiva di un voto popolare per novembre 2018 con una legge ancora più restrittiva per le aziende.