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Apple: nome e marchio ispirati a un dipinto di Magritte?

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Circolano varie storie sul perché Apple scelse questa denominazione. L’origine del nome Apple non è stata mai del tutto completamente chiarita. Secondo Steve Jobs la decisione fu del tutto casuale: lui e Woz erano seduti con alcuni amici e propose di chiamare il computer “Apple” salvo che qualcun altro non avesse avuto un’idea migliore. Secondo altri, Jobs s’ispirò all’etichetta della casa discografica dei Beatles (la Apple Records, appunto) essendo Jobs un grande appassionato della musica dei quattro baronetti. Altri ancora dicono che la scelta del nome deriva dal fatto che Jobs aveva in passato lavorato nei meleti dell’Oregon.

Forbes racconta che l’ispirazione arrivò indirettamente da un lavoro dell’artista belga René Magritte, i cui quadri sono in mostra al Museum of Modern Art di New York. Sono stati i lavori di Magritte a ispirare l’etichetta discografica e quest’ultima, la Apple Computer.

In Groovy Bob, un libro dedicato alla Londra degli anni ’60 scritto con contributi di Mick Jagger, Paul McCartney e Marianne Faithfull, il gallerista Robert Fraser, amico di tutti e quattro i Beatles, riferisce: “Un giorno portarono a casa mia questo dipinto di Magritte sul quale era scritto “Au revoir” su una bella mela verde”. McCartney stava per creare la casa discografica per curare la pubblicazione dei loro album e di altri artisti emergenti e “quella bella mela verde” divenne quello che è ancora oggi il logo di Apple Records.

Il nome Apple, così come il nome della band, era una trovata, un divertissement. La mela è stata usata anche per giocare con i due lati dei dischi in vinile: su una facciata era stampata l’etichetta con la mela intera, sull’altra il frutto tagliato a metà.

Surrealista straordinario, Magritte era un mago nei giochi visivi, nell’accostare elementi stridenti, nello sconvolgere i sensi e non lusingarli, peculiarità che potrebbe spiegare il fascino di McCartney verso l’artista. Il quadro in questione l’aveva dipinto nel 1966, un anno prima di morire. Il titolo dell’opera in questione (non tutti sono concordi) sembra sia “Le Jeu De Morre”. Poiché era una delle sue ultime opere, forse la dicitura “Au revoir” non è casuale e la mela rappresentava uno dei suoi soggetti preferiti: la mela si trova in molte sue opere, trasformata in volto e ruoli peculiari nei quali noi vediamo un semplice frutto.

Tornando a noi, Steve Jobs era certamente affascinato dai Beatles e dalla cultura degli anni ’60. Il logo originario con le strisce colorate ricorda i lavori di artisti come Gene Davis e Peter Max.

Apple è molto protettiva nei confronti del suo logo e a suo tempo ebbe più di una volta problemi con Apple Records, per via non solo del marchio ma anche del nome vero e proprio. Nel 1989, l’holding dei Beatles fece causa per la seconda volta a quella che si chiamava allora Apple Computer, accusandola di aver violato i termini di un accordo del 1981 che impediva al costruttore di computer di non operare nel settore musicale. Nel 1989 Apple aggiunse il supporto MIDI e alla registrazione audio nei computer, un invito a nozze per denunce a suon di dollari. Nel 2003 Apple Corps fece ancora una volta causa ad Apple per l’uso del nome in questione legato all’iTunes Music Store: un problema risolto solo quattro anni dopo, secondo termini non resi noti.

Ricordiamo che alla storia di Apple abbiamo dedicato una serie di articoli

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