Sembrano avere avuto scarso effetto i summit, gli incontri, i messaggi via social network con cui Carl Icahn ha tentato di convincere Tim Cook ad aumentare il ritorno nei confronti dei suoi investitori e a svolgere una operazione di buyback da 50 miliardi di dollari. La certificazione che questo orizzonte non è lo stesso dei vertici della società è giunta oggi, con la consegna alla SEC della posizione ufficiale del consiglio di amministrazione che consiglia agli azionisti di votare “no” alla proposta.
Secondo quanto si legge nel documento, Cupertino si ritiene già impegnata a restituire denaro ai suoi investitori con un’operazione definita come “aggressiva” per la distribuzione dei dividendi e di buyback delle proprie azioni inizialmente stimata attorno 45 miliardi di dollari nel 2012, per poi aggiungere altri 60 miliardi di dollari di buyback nel 2013. Il Consiglio ritiene che la gestione delle finanze di Apple debba essere maneggiata con cura e che il capitale debba essere restituito agli azionisti secondo criteri di efficienza e sostenibilità; al contrario la proposta si Icahn sarebbe troppo rischiosa.
L’idea del finanziere, uno dei maggiori azionisti Apple, resta ancora all’ordine del giorno per al prossima riunione annuale degli investitori, che secondo i documenti si svolgerà il 28 febbraio 2014: il navigato uomo d’affari avrà quindi circa due mesi per convincere gli azionisti della bontà della sua proposta.