Per alcuni utenti iPhone risulta impossibile scaricare e installare app ad App Store, usare iMessage, iCloud o Apple Music perché l’account Apple ID è bloccato. L’inconveniente è segnalato dagli utenti stessi con messaggi sui social e anche con email inviate ad alcune testate web statunitensi.
Per ripristinare l’account Apple ID bloccato è sufficiente inserire la propria password, rispondere alla domanda di sicurezza o, meglio ancora, inserire il codice di sicurezza ricevuto su un altro dispositivo Apple.
L’utente viene informato che il proprio Apple ID è bloccato con un avviso, in questo caso però diversi servizi di Cupertino non possono essere utilizzati fino al ripristino e alla verifica della propria identità, intervenendo nelle impostazioni di sicurezza.
Nel momento in cui scriviamo non è ancora chiara la causa dell’inconveniente. Alcuni utenti precisano che le continue richieste di verifica dell’identità sono iniziate dopo aver configurato e attivato un nuovo dispositivo iOS. In alcuni casi è necessario reimpostare la password: in caso di problemi più gravi o nell’impossibilità di ripristinare il proprio account Apple ID bloccato è possibile richiedere supporto da Apple.
In ogni caso i sistemi di Apple possono bloccare l’account Apple ID di un utente per ragioni di sicurezza, come per esempio succede quando vengono rilevate attività sospette. Questo si verifica quando il sistema rileva più tentativi di accesso con password errate.
Così tra le possibili ipotesi che non possono essere escluse all’origine del problema rilevato da alcuni utenti, anche quella di un attacco in corso con sistemi automatici che tentano di indovinare la parola chiave. Ma potrebbe anche semplicemente trattarsi di un bug: per il momento si tratta solamente di supposizioni.
Test effettuati con diversi iPhone dalla redazione di Macitynet non hanno evidenziato alcun problema con account e accesso ad App Store e altri servizi di Apple, quindi non si tratta di un problema che interessa tutti gli utenti di iPhone. Le segnalazioni sui social partono dagli USA: nel momento in cui scriviamo non è dato sapere se l’inconveniente è esteso o meno in altri paesi: aggiorneremo questo articolo non appena ci saranno novità.