Il TAR del Lazio conferma il provvedimento antitrust di settembre secondo il quale alcune delle clausole del contratto iCloud di Apple sono vessatorie per gli utenti.
Con l’ordinanza numero 05728/2021 Reg.Prov.Cau, il TAR LAZIO ha confermato il provvedimento dell’AGCM n. 29819 del 7 settembre 2021 contro Apple, nella parte in cui veniva accertata e addebitata alla multinazionale di Cupertino la vessatorietà delle clausole contenute nel modello contrattuale reso disponibile da Apple ai propri clienti del servizio iCloud, visibili nella sezione Legal del proprio sito italiano.
L’ordinanza del TAR Lazio non lascia spazio a dubbi, né dal punto di vista del fumus boni iuris, né da quello del periculum in mora. In altri termini, il TAR Lazio ha ritenuto, seppur in via sommaria, che le clausole imposte da Apple siano squilibrate e risultino dannose per i diritti del consumatore.
Ecco un estratto dell’ordinanza:
Considerato che, al sommario esame proprio della presente fase, non si ravvisano i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare; Rilevato, al riguardo, che la qualificazione in termini di vessatorietà di alcune clausole relative alla fornitura del servizio “iCloud” operata dall’Autorità resistente appare, prima facie, adeguatamente supportata dall’esame del disposto delle condizioni contrattuali in esame, con riferimento sia alla facoltà di modifica unilaterale del contratto, senza alcuna indicazione dei motivi che giustificherebbero la modifica, che alla limitazione di responsabilità per la perdita dei dati caricati “nella misura massima consentita dalla legge applicabile”, che, infine, alla limitazione della responsabilità di Apple, variabile a seconda delle legislazioni nazionali vigenti;
In particolare, le clausole iCloud che secondo il TAR risultano dannose per i clienti, sono quelle con cui Apple si riserva la facoltà di modifica unilaterale del contratto, senza alcuna indicazione dei motivi che giustificherebbero la modifica, oltre a quelle che prevedono la limitazione della responsabilità di Apple per la perdita dei dati caricati. Infine, sotto esame anche la clausola della limitazione della responsabilità di Apple, variabile a seconda delle legislazioni nazionali vigenti.
Ovviamente, il giudizio continuerà nel merito, ma al momento Apple vede respingersi l’istanza cautelare per la sospensione del provvedimento dell’AGCOM.
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