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Ne rimangono solo 6 funzionanti dei circa 200 esemplari, tutti assemblati a mano da Steve Wozniak, Steve Jobs, Ronald Wayne e amici: non sorprende che il prezzo di Apple I sia completamente fuori mercato ormai da anni. Questo appassionati e collezionisti lo sanno da tempo, in ogni caso fa una certa impressione osservare come questa scheda madre poco più che accessoriata, costruita per gli smanettoni dei primi anni ’70 venga trasportata come fosse un diamante fuori scala o una montagna di contanti.
L’elegante energumeno poggia la valigia di sicurezza fissata al polso con tanto di catena e manetta: solo con l’ausilio di guanti bianchi e una cura maniacale Apple I, manuale e accessori vengono estratti come una reliquia, vero e proprio reperto d’altri tempi che non sfigura nelle collezioni del Victoria & Albert Museum di Londra. Scopriamo così che l’elegante body guard altri non è che Glenn Dellimore, il fortunato e facoltoso collezionista che ha prestato uno degli ultimi esemplari di Apple I funzionante per una mostra dedicata alle rivoluzioni tecnologiche dell’epoca.
Vale la pena ricordare che l’ultimo Apple I venduto all’asta ha raggiunto il prezzo di 815.000 dollari e non era nemmeno funzionante, mentre un altro esemplare è stato venduto a quasi 1 milione di dollari, come segnala Cult of Mac. Quello visibile nel video non solo è funzionante ma anche in perfetto stato di conservazione: uno dei pochi completamente originale, mai modificato dai precedenti proprietari, operazione comune trattandosi di una computer board per smanettoni.
Già quando fu creato Apple I era ammirato per la pulizia del design e per l’impiego innovativo di ogni singolo chip che, grazie al genio tecnico del Woz, veniva sfruttato per eseguire più operazioni. Un capolavoro di progettazione risultato di una esigenza concreta: ridurre il più possibile il numero dei chip impiegati per contenere costi e prezzo. Qualsiasi appassionato può comprendere il luccichio negli occhi del collezionista e del tecnico che hanno avuto la possibilità di mettere mano su un reperto che non solo testimonia la nascita di Apple ma anche dei primissimi home computer e della rivoluzione digitale che ne è seguita. Ancora più sorprendente ammirare che Apple I si accende al primo colpo ed è pronto ad eseguire gli stessi programmi di test usati all’epoca da Wozniak e Jobs per verificare il corretto funzionamento prima della spedizione.
Ache Macitynet ha avuto modo di partecipare all’accensione di un Apple I, grazie al collezionista italiano Marco Boglione e al Politecnico di Torino: ne abbiamo parlato in dettaglio in questo articolo.