I problemi di Apple in Olanda sono appena cominciati: l’azienda è già stata multata di 5 milioni di euro per non aver rispettato una nuova normativa che costringe le aziende tecnologiche a offrire metodi di pagamento alternativi nelle app di appuntamento, e adesso un altro gruppo olandese si è unito alla lotta contro App Store, sostenendo che Apple addebita commissioni elevate agli sviluppatori.
Si tratta della Dutch App Stores Claim Foundation, presieduta dal giornalista e imprenditore Alexander Klopping, che include nella causa anche Google per le stesse ragioni: secondo la fondazione, gli olandesi hanno già pagato più di un miliardo di euro in più per le app.
Come sappiamo, Apple (e anche Google) addebita una commissione pari al 30% per tutte le vendite che passano attraverso il suo App Store, che si riduce al 15% dopo un anno per gli abbonamenti ricorrenti. Queste percentuali però non soddisfano gli sviluppatori, che devono lasciare questa cospicua fetta della torta alle due aziende. Per Apple la situazione è anche più complicata perché gli sviluppatori non hanno scelta: per distribuire le app su iPhone e iPad possono passare soltanto attraverso App Store.
La fondazione di Klopping vede queste percentuali e queste restrizioni come un abuso di potere da parte di entrambi i colossi, ed è il motivo per cui il giornalista sotiene che dovrebbero rimborsare gli sviluppatori e rimodulare le percentuali. «Gli olandesi hanno subìto danni che possono ammontare fino a un miliardo di euro: reclameremo questo denaro pagato in eccesso attraverso azioni collettive e faremo in modo che d’ora in avanti Apple e Google si comportino in maniera equa» si legge nella petizione che la fondazione invita a firmare per tutti quelli che vogliono richiedere la restituzione dei propri soldi.
Se la Dutch App Stores Claim Foundation riuscirà nel suo intento è da vedere: se non altro – dicono – prima di intraprendere qualsiasi azione legale proveranno a negoziare con le due parti. Nel frattempo Apple deve risolvere gli altri problemi in Olanda, visto che l’Autorità per i consumatori ha già dichiarato di multare Apple per un totale di 50 milioni di euro fino a quando non comincerà a offrire metodi di pagamento alternativi per le app di appuntamento e «senza imporre un numero considerevole di condizioni».
Ricordiamo che ormai da oltre un anno App Store è nel mirino per le proteste di alcuni sviluppatori per le percentuali trattenute da Cupertino, per l’obbligo di usare la piattaforma di pagamenti in app di Apple e altri vincoli definiti anticoncorrenziali, su tutti spicca la battaglia legale contro Epic Games per Fortnite. Negli USA sono al vaglio disegni di legge che, se approvati, introdurrebbero importanti cambiamenti sia in App Store che in Google Play Store.