Secondo il China Business Journal Apple avrebbe rimandato a Foxconn 5 milioni di iPhone difettosi o non funzionanti solo il mese scorso, numero che potrebbe essere lievitato fino a 8 milioni negli ultimi giorni. L’impressionante numero di resi, riportato da una fonte interna a Foxconn, sembra sia dovuto a una vasta riorganizzazione in corso delle linee di produzione negli stabilimenti principali, in particolare vengono citate le città-fabbrica di Taiyuan, Shenzhen e Zhengzhou.
Oltre a modelli non funzionanti o difettosi Apple avrebbe rimandato al costruttore anche numerosi terminali che non soddisfano i requisiti richiesti da Cupertino in termini di design e qualità costruttiva, un flusso impressionante di resi che Foxconn smentisce ma che, secondo l’informatore anonimo, è dovuto alla recente promozione di responsabili di produzione non ancora in grado di gestire gli ingenti ordinativi della Mela. Infine, in seguito alla riorganizzazione avvenuta all’inizio di aprile, ora gli impianti sarebbero operativi ma solo per produrre da 1.000 fino a 2.000 terminali al giorno, in pratica una percentuale piccolissima della capacità produttiva totale.
Come tutte le fughe di notizie che provengono dalla Cina anche in questo caso occorre una buona dose di cautela. Ricordiamo che problemi legati alla qualità costruttiva e all’alto numero di resi erano emersi nei primi mesi di produzione di iPhone 5, poi risolti da Foxconn con l’assegnazione di più personale e più controlli sulle linee di produzione dedicate all’ultimo smartphone di Apple. Il portavoce di Foxconn ha smentito i numeri pubblicati dal settimanale cinese ma allo stesso tempo ha dichiarato che indagherà sui problemi di gestione delle linee e sulle percentuali di resa di produzione descritti nel report.