A febbraio del 2014 la Wisconsin Alumni Research Foundation (WARF) aveva citato in giudizio Apple per un brevetto che la Mela, a suo dire, avrebbe usato nel processore A7. Una giuria ha ora stabilito che Apple è colpevole di violazione di un brevetto di proprietà della WARF e in quanto tale Apple potrebbe essere costretta a pagare fino a 862 milioni di dollari per danni. La giuria ha stabilito che il brevetto è valido, respingendo le affermazioni di Apple che ha cercato di invalidare il brevetto e spiegare che non è stata commessa nessuna infrazione.
Ottenuto nel 1998, il brevetto in questione (“Table based data speculation circuit for parallel processing computer”) riguarda un metodo per migliorare l’efficienza di un processore ed elenca come inventori attuali ed ex ricercatori dell’Università del Wisconsin.
Stabilito che l’infrazione ha avuto luogo, si dovrà decidere ora l’ammontare dei danni e, in una terza fase, determinato se Apple ha deliberatamente violato il brevetto o no, una decisione che potrebbe aumentare in misura rilevante la richiesta di risarcimento.
Nel frattempo la a Wisconsin Alumni Research Foundation ha di nuovo citato Apple per lo stesso brevetto numero 5,781,752 contestando quanto già aveva fatto lo scorso anno ma facendo ora riferimento ai chip A9 e A9X che si trovano negli iPhone 6s, 6s Plus e iPad Pro.
La fondazione aveva citato anche Intel nel 2008 ma fu trovato un accordo l’anno seguente alla vigilia del procedimento.