Da documenti presentati presso le autorità di regolamentazione, si evince che Apple ha pensato a un iPhone che potrebbe includere sia il sistema di riconoscimento dei volti noto come Face ID, sia il lettore di impronte digitali noto come Touch ID.
AppleInsider riferisce che con l’introduzione di iPhone X nel 2017, Apple ha introdotto il Face ID e il display edge-to-edge ma ha rimosso il sensore/tasto Touch ID che consentiva di sbloccare il dispositivo, richiamare Siri o visualizzare lo switcher applicazioni.
Una domanda di brevetto richiesta da Apple a gennaio in Europa fa riferimento all’implementazione dell’Autenticazione Biometrica. Nel brevetto si descrive l’uso di sistemi di autenticazione biometrica utilizzabili nei dispositivi mobili. Per lo più il brevetto descrive le complessità dei sistemi biometrici e dei necessari meccanismi di sicurezza intrinseci, spiegando anche che a volte potrebbe essere utile ricorrere a iterazioni multiple per le fasi di autenticazione e, altre volte ancora, non proporre affatto sistemi di autenticazione biometrica.
Il brevetto suggerisce che in alcuni casi è utile non far perdere tempo all’utente e, quando un meccanismo di autenticazione come il Face ID non funziona, proporre alternative come il Touch ID pià semplice da usare rispetto alla digitazione di un PIN.
In poche parole Apple ha pensato a un meccanismo di autenticazione che permette di sbloccare un dispositivo sia con il FaceID, sia con il Touch ID senza chiedere l’inserimento del codice. Come sempre, Touch ID e Face ID non sostituiscono il codice, ma forniscono un accesso semplice al dispositivo entro limiti e soglie temporali appositamente pensate.
Si tratta di un aspetto importante, perché un codice complesso costituisce le fondamenta della protezione crittografica del dispositivo iOS. Quando Touch ID o Face ID rilevano una corrispondenza corretta, il dispositivo si sblocca senza chiedere l’inserimento del codice. Il codice è sempre e comunque richiesto quando, ad esempio, il dispositivo viene riavviato, il dispositivo non è stato sbloccato per più di 48 ore, dopo cinque tentativi non riusciti di riconoscimento e altri casi ancora.