Tre anni addietro un incendio provocò danni significativi alla cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Per la ricostruzione sono state messe in campo donazioni e anche Apple ha fatto la sua parte con donazioni e contributi utili per il ripristino dopo il devastante incendio.
All’epoca il CEO di Apple, Tim Cook, aveva riferito: «Abbiamo il cuore straziato per i francesi e per quanti intorno al mondo considerano Note Dame un simbolo di speranza. Siamo sollevati dal fatto che tutti siano al sicuro. Apple contribuirà ai lavori di ricostruzione per contribuire al ripristino del prezioso patrimonio di Notre Dame per le future generazioni».
Apple non ha indicato ufficialmente quanto ha donato ma secondo un’indiscrezione di Capital avrebbe staccato un assegno da 5 milioni di dollari (4,5 milioni di euro circa).
L’importo è importante ma è pari “solo” allo 0,009% dei profitti annuali e Capital, sottolinea che, essendo deducibile dalle tasse, la donazione costerà alla fine ad Apple solo solo 2,7 milioni di euro. Si tratta di pochi spiccioli per Apple rispetto a importi quali i 200 milioni di euro offerti dal gruppo del lusso Lvmh ma è anche vero che la Casa di Cupertino non ha alcun legame con la cattedrale.
Dopo l’incendio, Apple ha ad ogni modo offerto il supporto tecnico Heritage Foundation per integrare Apple Pay nella pagina che consente di effettuare donazioni all’organizzazione. La fondazione aveva tempo addietro riferito che che i dipendenti Apple avevano la possibilità di attivare raccolte interne di propria iniziativa. Cupertino tipicamente raddoppia le donazioni dei suoi dipendenti (per ogni dollaro donato, versa un importo equivalente alla stessa causa)
Lo scorso anno i dipendenti della Mela hanno donato 725 milioni di dollari per varie cause mediante quello che all’interno della Casa di Cupertino è denominato “Employee Giving donation program”, programma al quale hanno aderito migliaia di dipendenti, donando tempo e denaro ad organizzazioni attive nelle piccole e grandi comunità.