Apple ha considerato di aumentare la percentuale richiesta per la vendita degli abbonamenti sulle applicazioni distribuite da App Store dal 30 al 40%. Che Apple abbia considerato una simile ipotesi è emerso nel contesto dell’audizione che si sta tenendo al senato americano durante la quale si sta provando a chiarire se alcune aziende americane, tra cui Apple, hanno approfittato del loro monopolio su specifici mercati.
Sarebbe stato Jai Chulani, Apple’s director of worldwide product marketing for Apple TV & Digital Media products, ad avanzare la proposta. “Se chiediamo solo il 30% – dice in un messaggio mail – lasciamo sul tavolo dei soldi”.
Documents from the Hearing on “Online Platforms and Market Power: Examining the Dominance of Amazon, Apple, Facebook and Google” pic.twitter.com/42o2Ye13jI
— House Judiciary Dems (@HouseJudiciary) July 29, 2020
Eravamo nel 2011 e in quel momento il concetto di abbonamento attraverso le app era un concetto ancora relativamente nuovo. Apple discuteva con realtà come MLB, NBA e Hulu e cercava di capire quale potesse essere il giusto prezzo per il servizio. Tra le ipotesi avanzate ci fu anche quella, proposta da Schiller, di richiedere il 40% ma solo per il primo anno
Successivamente come noto alla fine Apple si adeguò a richiedere il 30% per gli abbonamenti e successivamente addirittura ridusse questa percentuale al 15% se il cliente mantiene l’abbonamento dopo il primo anno.
Ricordiamo che intorno alla questione degli abbonamenti e alla pressione che Apple sta facendo agli sviluppatori, in questi mesi sono sorte molte polemiche. Ad esempio Cupertino avrebbe inizialmente escluso dal suo negozio l’applicazione Hey perchè scavalcava il sistema di abbonamento in app.