Il Patent and Trademark Office statunitense ha riconosciuto ad Apple il brevetto di una pila a combustibile pensata specificatamente per l’uso con i dispositivi mobili. Nel brevetto viene descritto un sistema di celle a combustibile con un modulo combustibile in grado di alimentare i dispositivi per giorni, anziché ore. Contrariamente alle tradizionali batterie, le pile a combustibile, sfruttano un dispositivo elettrochimico che permette di ottenere elettricità direttamente da certe sostanze, (tipicamente idrogeno e ossigeno) senza che avvenga alcun processo di combustione termica.
La reazione elettrochimica si basa sull’idea di spezzare le molecole del combustibile o del comburente (di solito ossigeno atmosferico) in ioni positivi ed elettroni; questi ultimi, passando da un circuito esterno, forniscono una corrente elettrica proporzionale alla velocità della reazione chimica, e utilizzabile per qualsiasi scopo. Il comburente tipicamente usato è l’ossigeno dell’aria: non solo reagisce con l’idrogeno dando un prodotto innocuo come l’acqua, ma è anche disponibile in abbondanza e gratuitamente dall’atmosfera.
La tecnologia in questione è usata da anni, ad esempio, dalla NASA: senza le celle a combustibile alcaline, i viaggi spaziali con equipaggio umano non sarebbero stati possibili. Da anni sono in sviluppo tecnologie specifiche pensate per le automobili e alcuni produttori hanno creato veicoli speciali in grado di sfruttarle.
Non è la prima volta che Apple registra brevetti che hanno a che fare con le pile a combustibile (già nel 2012 ne sono stati registrati altri) e s’interessa a questa tecnologia: il grande data center Apple di Maiden (North Carolina), sfrutta energie rinnovabili prodotte in loco grazie a celle a combustibili a biogas.