Apple non accetta la moneta virtuale Bitcoin. Non siamo parlando di pagamenti, ma di app che fanno riferimento e promuovono questo tipo di valuta.
Secondo quanto riferisce lo sviluppatore di Gliph, app per l’invio e la ricezione di messaggi che era collegata con servizi di Coinbase e Blockchain.info consentendo l’invio ad amici della moneta virtuale, la casa della Mela ha imposto di eliminare le funzionalità che consentivano l’invio di pagamenti, in caso contrario l’app sarebbe stata rimossa dall’App Store. “Apple ci ha chiesto la rimozione della funzione – ha detto Rob Banagale, fondatore della società che sviluppa l’app – abbiamo combattuto per mantenerla, ma non è stato possibile”.
Anche Coinbase, startup specializzata nello scambio di bitcoin, è stata obbligata a rimanere fuori dall’App Store nel 2012. Apple non ha espresso chiaramente la sua opinione in merito alla valuta elettronica virtuale; intorno a questa c’è ad ogni modo un interesse crescente, in particolar modo negli Stati Uniti dove la moneta, che sostanzialmente esiste solo su Internet, sta ottenendo successo. Agli sviluppatori di Blockchain è stato riferito che “facilitazioni nel commercio di valute virtuali non sono appropriate per l’App Store”, regola che ad ogni modo non sembra avere riscontro con le linee guida dello store di Apple.
Rob Sama, sviluppatore di BitPak, altra app dedicata al bitcoin rimossa dall’App Store, afferma che a lui è stato comunicato che l’app “non è legale in tutte le giurisdizioni nelle quali era in vendita”. “Ho chiesto a quali giurisdizioni si facesse riferimento, e come risposta ha ottenuto: “Sta a voi comprendere”.
Altra applicazione rimossa è Bitcoin Express, ancora con funzionalità simili a quelle già viste. In questo caso allo sviluppatore è stato indicato di aver violato le norme al punto 22.1 delle linee guida: “Le app devono rispettare tutti i requisiti legali in qualsiasi luogo esse siano a disposizione dell’utente; è obbligo dello sviluppatore comprendere e conformarsi alle leggi locali”.
Da tempo molti economisti consigliano cautela con la moneta virtuale in questione parlandone come di una bolla speculativa; già ad aprile di quest’anno è crollata perdendo il 50% del suo valore in pochi giorni.