Dopo voci secondo le quali Apple si opponeva all’aumento di prezzi impostato da TSMC per la produzione dei chip, Cupertino alla fine avrebbe capitolato e deciso di accettare l’aumento dei costi imposto dalla grande fabbrica taiwanese specializzata nella produzione di semiconduttori.
A riferirlo è il sito Economic Daily News affermando che Apple avrebbe accettato l’aumento dei prezzi per la produzione dei suoi chip.
TSMC realizza alcuni dei chip più importanti di Apple e la Mela dovrebbe essere il primo cliente dell’azienda taiwanese a sfruttare il nodo produttivo da 3nm (tecnologia che dovrebbe essere sfruttata per prima nel chip A17 che dovremmo vedere sugli iPhone 15 Pro).
Non è dato sapere a quanto ammontano gli aumenti oggetto del contendere tra Apple e TSMC, ma i costi maggiori dovrebbero riguardare i futuri chip e non quelli odierni, per i quali valgono accordi già siglati in precedenza.
Indiscrezioni su TSMC intenzionata ad aumentare i prezzi per la produzione di chip erano già circolate ad agosto di quest’anno; subito dopo l’azienda taiwanese aveva comunicato ai suoi clienti che l’aumento sarebbe stato predisposto per il 2023.
I chip realizzati da TSMC sono già più costosi di circa il 20% rispetto a quelli fabbricati da aziende concorrenti ma anche le fonderie più piccole hanno lievitato i prezzi per via di aumenti legati ai materiali e alla logistica.
Nel 2021 TSMC si è impegnata a investire 100 miliardi di dollari in tre anni per ampliare e rinnovare le proprie capacità di produzione di chip, scelta conseguenza dei problemi accumulati con la pandemia che ha causato ritardi nelle fabbriche e fatto salire alle stelle la domanda di dispositivi quali computer, tablet, GPU e altro ancora.