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Apple, Google, Microsoft e Facebook sono i nuovi signori digitali della guerra?

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Cory Doctorow – consulente, blogger e scrittore di narrativa – ha scritto un articolo per Locus (un blog specializzato in fantascienza, fantasy e horror) nel quale evidenzia il pericolo di quella che Bruce Schneier – crittografo e saggista statunitense – definisce la “sicurezza feudale”.

“Nel ventunesimo secolo siamo assediati da banditi digitali di tutti i tipi, ladri di identità, stalker, spie che operano per conto di aziende e governi, molestatori”, scrive Doctorow. [….] Per mettersi al sicuro, bisogna allearsi con un signore della guerra. Apple, Google, Facebook, Microsoft e pochi altri hanno costruito massicce fortificazioni irte di difese i cui parapetti sono assaltati dai mercenari più vili che il denaro possa comprare, condottieri che ci difendono da qualsiasi attacco, eccetto quelli che potrebbero essere consentiti dai loro dipendenti. Se un signore della guerra si dovesse rivoltare contro di noi, non abbiamo possibilità di difesa.

“Vediamo tali dinamiche messe in atto con tutti i moderni signori della guerra. Google adotta in Chrome, il browser dominante, meccanismi per metterci al riparo dalla sorveglianza digitale ma non contro i suoi stessi meccanismi di sorveglianza. Google fa del suo meglio per bloccare venditori canaglia dal tracciare i nostri comportamenti sul web ma se un venditore paga Google e convince i guardiani di Google che non è una canaglia, Google permette loro di spiarci. Se non vi preoccupa essere spiati da Google e se vi affidate a Google per capire chi è un farabutto e chi non lo è, funziona perfettamente. Ma se non siete d’accordo con Google su ciò che costituisce un comportamento da stronzi, sarete voi a rimetterci, grazie in parte anche ad altri cambiamenti integrati in Chrome che rendono molto difficile bloccare gli annunci che Chrome consente di visualizzare”.

L’Electronic Frontier Foundation definisce le critiche di Facebook a Apple “ridicole”

“Con Facebook la dinamica è ancora più semplice da vedere. Dopo lo scandalo Cambridge Analytica, Facebook ha inasprito le possibili modalità di sorveglianza dei nostri dati, e ciò che è possibile fare con essi. Nella fase preparatoria delle elezioni 2020, è andata ad ogni modo oltre, istituendo in un momento cruciale alcune policy volte a prevenire campagne di disinformazione politica a pagamento; ma Facebook non sta facendo un buon lavoro nel difendere gli utenti dai banditi: è un signore della guerra disattento, indifferente e che forse si è allargato un po’ troppo”.

“Apple nel 2017 ha rimosso tutti gli efficaci strumenti per la privacy dalla versione cinese dell’App Store per iPhone/iPad su ordine del governo cinese (il riferimento è ai server che la Cina ha obbligato a predisporre per la gestione degli utenti locali, ndr). Il governo cinese voleva spiare gli utenti Apple in Cina e ha ordinato a Apple di semplificare i meccanismi di sorveglianza. Se Apple avesse scelto di non conformarsi agli ordini del governo, la sua sede cinese avrebbe rischiato multe e anche procedimenti penali nei confronti di membri del suo staff in Cina o di essere buttata fuori dalla Cina, l’attivazione di meccanismi di blocco specifici possibili dal Grande Firewall cinese, e anche il fermo degli ordini con le imprese subappaltatrici che avrebbero visto bloccati gli ordini per via delle relazioni con Apple. In altre parole, il costo della non conformità sarebbe troppo elevato, e Apple ha deciso che mettere a rischio i propri clienti, era una decisione accettabile”.

“In questo sta il problema della fiducia in questi signori della guerra per tenerci al sicuro: le loro priorità non sono le nostre priorità, e quando si crea una situazione di pericolo che impone loro di scegliere tra salvare noi e la permettere loro di sopravvivere, sono pronte a gettarvi nelle mani dei banditi”.

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