Apple è una delle società che oppone con fermezza alla legge che negli USA è nota come CISA o Cybersecurity Information Sharing Act, ennesimo tentativo di imporre all’intelligence americana la possibilità di ottenere informazioni su vulnerabilità nel nome della cybersicurezza. È quanto si apprende a pochi giorni dalla discussione al Senato. In una dichiarazione rilasciata a The Washington Post, Apple ribadisce le preoccupazioni relative a iniziative che minacciano le basi del diritto alla privacy.
Apple è impegnata insieme con altri giganti dell’IT quali Google, Facebook e Yahoo, schierandosi contro il CISA e uniti in un gruppo denominato Computer and Communications Industry Association ma opinioni contrarie sono state riportate individualmente da Yelp, reddit, Twitter e Wikimedia Foundation.
Apple e il suo CEO Tim Cook, in più occasioni hanno criticato i tentativi del governo USA di stabilire regole con le quali di facilitare la sorveglianza delle autorità. Più volte è stato ribadito che l’unico modo per avere a disposizione un ambiente completamente sicuro è sfruttare meccanismi di cifratura dei dispositivi. Da iOS 8 in poi sono stati integrati sistemi di salvaguardia specifici che rendono impossibile l’estrazione di dati senza la volontà dell’utente.
Con la CISA si esortano le aziende private a condividere con le autorità federali informazioni relative a falle nella sicurezza informatica, una collaborazione volontaria che prevede protezione legale per i partecipanti. La fondazione ACLU (American Civil Liberties Union) aveva qualche mese fa definito la CISA “una proposta di legge sulla sorveglianza con un nome diverso”; anche l’Electronic Frontier Foundation (EFF) aveva espresso preoccupazioni evidenziando come l’iniziativa poteva offrire accesso informazioni sulla “cyber-sicurezza” alle diverse agenzie federali (FBI e NSA).