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Apple esce dalla classifica dei 100 migliori posti di lavoro

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Per più di un decennio Apple è stata considerata una delle migliori aziende al mondo per cui lavorare, tanto che nella annuale classifica stilata da Glassdoor, il colosso di Cupertino è sempre stato presente nelle prime 100 posizioni: ma a sorpresa nella classifica edizione 2023 il nome di Apple non c’è più.

Oltre ad Apple, tra le prime cento società migliori per cui lavorare, altrettanto sorprendentemente è sparito anche il nome di Meta, la società madre di Facebook. Entrambe le società si erano sempre classificate bene negli ultimi anni: certo, nel 2017 Apple era sprofondata in 84esima posizione, ma nel 2021 era riuscita a tornare al numero 31, per poi scendere alla posizione 56 nello scorso anno.

Uno scivolone già annunciato

Dal canto suo, c’è stato un momento in cui Facebook si è classificata al primo posto del podio, salvo poi scendere alla posizione numero 11 (con il nome di Meta) nel 2021 fino a scivolare alla 47esima posizione nel 2022. Quest’anno però come dicevamo sia Apple che Meta non sono riuscite a ottenere abbastanza punti per rientrare nella classifica di Glassdoor, che sostanzialmente si basa sulle recensioni pubblicate dai dipendenti delle società in questione.

Per l’edizione attuale il sito avrebbe analizzato «centinaia di migliaia» di aziende con almeno 1.000 dipendenti tra ottobre 2021 e ottobre 2022. Secondo il Lead Economist del portale, Daniel Zhao, la mancanza di Apple e Meta è «abbastanza sorprendente» poiché entrambe non erano mai uscite dalla classifica: Apple è lì da 15 anni mentre Meta-Facebook è presente dal 2011.

Apple è fuori dalla classifica dei 100 migliori posti di lavoro Glassdoor

Le cause

Questo non vuol dire che sono improvvisamente diventati dei brutti posti in cui lavorare, ma piuttosto, spiega l’analista, è la forte competitività dell’elenco di quest’anno che gli avrebbe fatto perdere posizioni importanti.

Anche la pandemia di COVID-19 ha influito negativamente: Apple ad esempio è stata tra quelle che ha istituito una politica di lavoro a distanza più rigorosa rispetto ad altre società della Silicon Valley (molti dipendenti chiave hanno lasciato l’azienda dopo che sono stati costretti a lavorare in presenza almeno tre giorni a settimana).

Meta invece a novembre ha licenziato oltre diecimila dipendenti a causa del calo delle entrate aziendali (nel Q3 2022 ha registrato 27,71 miliardi di dollari in meno), sicché quelli rimasti sono naturalmente preoccupati dalla possibilità che in futuro possano avvenire altri simili licenziamenti di massa.

Mettiamoci pure la guerra in Ucraina e l’inflazione che colpisce il mondo intero, ed ecco che la frittata è servita. Se i risultati sono questi però è anche perché alcune aziende pare stiano gestendo la situazione meglio di altre, e al momento sul fronte forza lavoro, Apple e Meta sono quelle che stanno apparentemente incontrando più difficoltà.

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