Apple è pronta a mettere nelle mani di Google tra i 400 e i 600 milioni di dollari ogni anno per usare la Google Cloud Platform, la rete di server che Google stessa usa per il search e Youtube. La notizia arriva da CRN, spiegando che l’obiettivo è di ridurre “in modo rilevante” la dipendenza dagli Amazon Web Services (AWS).
Oltre a quelli propri sparsi per il mondo, Apple sfrutta oggi i data center del colosso del retail – che ha nel mercato dei servizi di rete un importante e ricercato business – con modalità esclusive che consentono di ridurre il carico di lavoro sul cloud frutto di una base di utenza mondiale di 782 milioni di utenti. Questa situazione non è “normale” per Cupertino giacché nelle sue strategie è sempre fondamentale mettere in concorrenza differenti partner, per avere qualità migliore e prezzi più bassi. A gennaio, nel corso della presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2016, il CFO della Mela Luca Maestri, aveva spiegato come i data center rappresentassero una voce di spesa sempre più importante con la costante crescita degli utenti e dei dispositivi da gestire, evidenziando la necessità di ampliare le spese in questo settore e fornire servizi legati agli utenti.
Per i suoi servizi cloud Apple usa varie tecnologie a tutto tondo. Ha usato (e continuerà a usare) i servizi di Amazon; sfrutta la piattaforma cloud di Google e nei suoi data center, pare, usi Microsoft Azure per infrastrutture, piattaforme e servizi di Cloud Storage Services (servizi di archiviazione cloud). Nuovi data center di Apple sono nel frattempo in costruzione in Irlanda, Danimarca, Reno (Nevada) e in Arizona; il data center di Prineville (Oregon) è altresì in espansione.
Anche Spotify ha recentemente siglato un accordo con Google abbandonando suoi server e data center e passando il catalogo musicale sui server della Google Cloud Platform. Big G mette a disposizione funzionalità di batch processing, analisi dati e funzioni avanzate che consentono di eseguire query complesse su enormi quantità di dati in pochi minuti, un insieme di servizi che presentano vari vantaggi rispetto alla soluzione con server gestiti in proprio.