Tradizionalmente Apple acquista lo spazio di carico dei voli passeggeri di linea per assicurare che i suoi prodotti vengano consegnati per tempo, ma questo succedeva prima della pandemia: da quando la maggior parte dei voli passeggeri sono cancellati, la logistica Apple ha dovuto fare veri e propri miracoli, e adottare un approccio decisamente creativo, per far fronte all’era Covid.
Il primo passo è stato quello di ampliare l’impiego delle spedizioni via mare, come è avvenuto per gli AirPods. Lo stesso sistema è stato esteso anche agli iPhone 11 a partire dal terzo trimestre del 2020, in questo modo si è liberato più spazio nelle spedizioni aree per i nuovi modelli iPhone 12. Non sono mancati problemi passando dagli aerei alle navi. Per esempio alla fine di novembre sempre dello scorso anno, una portacontainer si è ribaltata rovesciando nell’oceano circa 1.800 container, alcuni dei quali contenevano cuffie e prodotti Beats.
Per soddisfare un picco della domanda di iPad in Cina per lavoro e studio da casa, la spedizione doveva partire da Singapore ma quel centro di distribuzione aveva esaurito le scatole marroni per l’imballaggio dei dispositivi da consegnare. Così Apple ha deciso di impiegare interi pallet di queste scatole appiattite e inutilizzate di un deposito in USA, spedendole via aereo in Cina. Da qui le scatole sono state spedite sempre via aereo a Singapore, dove sono state riempite con gli iPad e finalmente rispedite in Cina per la consegna finale.
I dettagli dei miracoli di Apple e della gestione logistica creativa per assicurare le consegne dei prodotti nei tempi del Covid emergono dai documenti di trasporto pubblici e anche dalle dichiarazioni di addetti ai lavori intervistati da The Information. Altre avventure e peripezie di prodotti Apple in giro per il mondo riguardano gli AirPods e anche HomePod mini.
Gli auricolari prodotti in Vietnam hanno viaggiato per oltre 1.100 chilometri in camion per arrivare fino al porto cinese di Yantian dove sono stati imbarcati su una nave diretta a Long Beach in California. Invece gli speaker HomePod hanno viaggiato per oltre 2.200 chilometri in camion per il porto cinese di Shanghai, dove sono stati caricati su un piccolo e veloce cargo diretto in California, giusto in tempo per il lancio e la commercializzazione.
In entrambi i casi complessi viaggi alternativi sono stati individuati e ordinati dalla logistica Apple per risolvere mancate consegne o tragitti standard che però avrebbero richiesto molto più tempo. Le soluzioni sopra descritte per AirPods e HomePod mini sono state impiegate da Apple fino al mese di gennaio di quest’anno.
Per affrontare la situazione Apple ha aumentato in modo esponenziale l’affitto di interi voli charter. Nel 2016 per il lancio di iPhone 7 Apple aveva affittato solamente tre aerei, impiegando per il resto la capacità di carico dei voli di linea. Da quando il traffico aereo passeggeri è diminuito, solo nel 2020 Apple ha affittato 200 interi aerei per il trasporto dei prodotti dalla Cina agli USA.
Tra le soluzioni alternative anche l’idea di impiegare gli Apple Store in USA e i centri di distribuzione dei corrieri come centri di distribuzione e magazzino, da cui i prodotti vengono spediti direttamente ai clienti quando effettuano l’ordine online.
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