Apple domani a Wall Street potrebbe aprire le contrattazioni come la più capitalizzata azienda del mercato azionario americano. La stima è di Howard Silverblatt, senior analist dell’indice Standard & Poor secondo il quale, AAPL dovrebbe iniziare le contrattazioni intorno a 427,5 miliardi di valore di mercato. Se così fosse Cupertino supererebbe ancora una volta, dopo alcuni episodi intercorsi questa estate, Exxon che attualmente con circa 418 miliardi di dollari di capitale azionario è la numero uno di Wall Street.
Se così fosse, dato il peso che Apple ha sul mercato del Nasdaq, l’indice dei tecnologici potrebbe fare in apertura un balzo del 4% e portare con un colpo di reni i corsi, dice il Wall Street Journal, sopra il livello di oscillazione tecnico entro cui ha viaggiato in queste settimane. In pratica il buon risultato di Apple e la conferma delle previsioni di queste ore potrebbero imprimere un colpo d’ala al depresso e diffidente mercato delle ultime settimane.
D’altra parte i numeri sommati da Apple nel corso dell’ultimo trimestre lasciano stupefatti. Per esempio, il flusso di cassa di Apple, 17,5 miliardi di dollari, porta la liquidità di Apple ad un livello che è superiore al valore azionario di 475 delle aziende dello Standard & Poors 500, ovvero delle migliori imprese quotate a Wall Street. In altre parole: solo 25 aziende hanno una valore teorico e volatile per definizione, quello determinato dalla somma dello loro azioni, superiore al denaro “vero” (conti bancari e investimenti a breve termine) scritto nei documenti contabili di Cupertino
I 13 miliardi di dollari di profitto sono il secondo trimestre a maggior profitto di tutti i tempi di un’azienda americana; solo Exxon, che in Italia opera come Esso, ha saputo fare meglio nel 2008 con 14,8 miliardi di dollari in un momento in cui, però, il petrolio ha raggiunto un record tutti i tempi.
Inutile citare i commenti degli analisti che sono tutti un fiorire di “incredibile”, “mostruoso” e “stupefacente” anche alla luce delle previsioni del trimestre appena iniziato che secondo le previsioni (sempre molto conservative) di Apple dovrebbe terminare con 32,5 miliardi di dollari di fatturato e un utile per azione diluita di circa 8,50 dollari. Anche qui siamo di fronte ad un dato sopra ogni previsione che quale analista ha già definito “da trimestre natalizio”. In effetti il primo trimestre dell’anno, tradizionalmente il più debole, polverizzerebbe a questo punto i dati del trimestre di Natale 2010 quando Apple aveva raccolto un fatturato record di 26,74 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 6 miliardi di dollari, pari a 6,43 dollari per azione diluita.
Non stupisce che di fronte a queste premesse Apple viaggi ai record storici nell’after market. Nel corso delle contrattazioni ufficiose il titolo AAPL viene scambiato a 453 dollari contro il precedente massimo di 431,37 e cresce di poco meno dell’8%.