Come anticipato, subito dopo le novità iPhone 16, si conclude la decennale battaglia legale che vede da una parte Apple e Irlanda e dall’altra la Commissione europea contrapposte su una richiesta di rimborso tasse arretrate per ben 13 miliardi di euro.
Tutto è iniziato nel 2016 quando la Commissione UE ha ordinato all’Irlanda di recuperare dalle controllate locali di Apple 13 miliardi di euro per tasse non versate nel Paese, che per le autorità UE costituivano un aiuto illegale di stato.
Nel 2019 Apple e l’Irlanda hanno presentato ricorso contro la decisione della Commissione UE e nel 2020 la Corte Generale annullò la decisione schierandosi dalla parte di Cupertino. Per questa ragione la Commissione UE si è poi rivolta in appello per portare la decisione al più alto grado della Corte di giustizia UE che ha ribaltato la precedete sentenza, confermato la maxi richiesta di rimborso tasse arretrate.
Apple e l’Irlanda si sono sempre dichiarate contrarie: CNBC riporta i commenti di Apple all’unnuncio della sentenza in Europa:
«La Commissione europea sta cercando di cambiare retroattivamente le regole e ignorare che, come richiesto dal diritto fiscale internazionale, il nostro reddito era già soggetto a tasse negli Stati Uniti”,
Ricordiamo che gli Stati Uniti si sono schierati a sostegno di Apple e dell’Irlanda nella diatriba fiscale. Anche se 13 miliardi di dollari più interessi possono non essere un colpo per lo sterminato bilancio di Apple, è altrettanto vero che questo episodio rischia di contribuire alle tensioni commerciali in un mercato già piuttosto volatile.
Secondo diversi osservatori Apple ha anticipato a lunedì 9 settembre la presentazione di iPhone 16 per evitare il giorno del dibattito Trump – Harris per la presidenza USA. Ma secondo altri il colosso di Cupertino desiderava evitare anche di sovrapporre le sue novità con la brutta notizia di oggi: ne abbiamo parlato più in dettaglio qui.
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