Apple ha iniziato ad esportare iPhone costruiti in India verso alcuni mercati europei, mossa che incrementa lo sforzo della Mela per rendersi sempre meno dipendente dalla Cina, e che avvicina l’obiettivo di rendere l’India un hub di esportazione.
E così, Wistron, la società con sede a Cupertino, che ha iniziato ad assemblare gli iPhone in India nel 2016, è diventato il primo ad esportare gli smartphone dalla regione indiana ai mercati europei. Secondo quanto riferito dall’Economictimes, sarebbero circa 100.000 unità al mese, tra iPhone 6s e iPhone 7, ad essere esportati dall’India verso l’Europa.
Peraltro, riferisce Neil Shah, direttore della ricerca presso Counterpoint Research, le esportazioni sarebbero iniziate qualche mese fa, con volumi d’esportazione compresi tra il 70 e l’80% della capacità totale della struttura.
La mossa di utilizzare l’India come hub per l’esportazione, da un lato, serve a consolidare la posizione dell’India come destinazione particolarmente attraente per gli investimenti esteri, dall’altro darebbe ad Apple un vantaggio non indifferente, perché le consentirebbe di staccarsi diversificare la propria base produttiva, nel caso in cui la guerra commerciale USA-Cina dovesse investire anche la società della Mela.
In effetti, gli osservatori del settore ritengono che Apple stia trattando al momento l’India più come un centro di produzione, che non come un mercato significativo per la diffusione dei propri prodotti.
Recentemente, la stessa redazione, ha riferito che la società di Cupertino inizierà a fabbricare i suoi smartphone di fascia alta in India, grazie all’aiuto di Foxconn, con una capacità mensile iniziale di 250.000 dispositivi. Anche di questi, il 70-80% potrebbe essere esportato.
Se si guarda alla quota Apple nel mercato cinese, le percentuali sono davvero basse, anche se il potenziamento delle attività produttive locali aiuterà il colosso ad abbattere i prezzi di listino, potendo dunque risultare più competitiva, ed espandere il proprio business, che incontra gli ostacoli rappresentati da Xiaomi e altre società cinese, presenti sul territorio con terminali molto più economici.
Inoltre, ricordiamo, la produzione locale da parte di Apple, consentirebbe alla società di soddisfare le normative locali, potendo finalmente aprire propri negozi all’interno del paese.