Apple e TSMC collaborano almeno fin dal 2014 per la produzione dei processori Apple Ax impiegati in iPhone, iPad, Apple TV e ultimamente anche in HomePod. Inizialmente la produzione dei chip Apple era suddivida tra Samsung e TSMC ma negli ultimi anni Cupertino ha assegnato tutti gli ordinativi alla fonderia di Taiwan.
Secondo le informazioni captate da alcuni analisti questo rapporto esclusivo tra Apple e TSMC è destinato a durare per altri due anni, arrivando così fino agli Apple A14 del 2020.
Attualmente si stima che il 75 dell’intera capacità produttiva TSMC per gli impianti con tecnologia a 7 nanometri sia dedicata esclusivamente alla produzione dei processori Apple A12 per gli iPhone e iPad in arrivo entro l’autunno, produzione già avviata a maggio di quest’anno.
Ormai da anni Cupertino diversifica gran parte dei fornitori, siglando accordi con almeno due società (o più) per la costruzione delle componenti principali, una strategia utile sia per ridurre i rischi in caso di problemi di resa e produzione, oltre che per avere più potere contrattuale su costi e prezzi. La collaborazione tra Apple e TSMC fa eccezione: per i processori Cupertino dipende da alcuni anni interamente dal più grande costruttore al mondo di chip e CPU a contratto.
Da qui emergono le preoccupazioni e i rischi rilevati dagli analisti, come riporta EE Times. In caso di problemi Apple non potrebbe contare su un secondo fornitore di CPU. Ma mentre Cupertino potrebbe programmare l’abbandono di TSMC nel corso del tempo, lo stesso non può dirsi per il costruttore, che si troverebbe privato del suo cliente più importante da cui dipende una fetta consistente del fatturato annuale.
Questo in linea teorica, perché fino a oggi l’accordo tra Apple e TSMC ha funzionato egregiamente per entrambe le parti. Grazie agli imponenti ordinativi di Apple TSMC ha effettuato importanti investimenti in tecnologie e impianti di produzione che l’hanno collocata al primo posto al mondo nei processi di miniaturizzazione e di packaging. Sofisticate e costose tecnologie che permettono a Cupertino di migliorare i suoi processori mobile ogni anno, distanziando non poco i concorrenti.