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Apple e Nvidia vogliono comprarsi un pezzo di OpenAI, ovviamente

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Sia Apple, sia Nvidia sono in trattativa per investire su OpenAI, mossa che permetterebbe di rafforzare il loro legame con un partner di rilievo nella corsa all’intelligenza artificiale.

A riferirlo è il Wall Street Journal spiegando che questi investimenti farebbero parte di un nuovo round di raccolta fondi che permetterebbe di portare il valore del laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale noto, tra le altre cose, per ChatGPT, a oltre 100 miliardi dollari.

Le ragioni di Apple sono ovvie. Come noto, Cupertino intende integrare ChatGPT con Siri entro la fine dell’anno, e nelle settimane passate era circolata una indiscrezione secondo la quale Phil Schiller (Apple Fellow) doveva entrare a far parte del Consiglio di Amministrazione di OpenAI, un piano che è stato successivamente abbandonato.

Con il permesso dell’utente, più avanti nel corso dell’anno Siri sarà in grado di rispondere a domande passando per ChatGPT, presentando direttamente i risultati. L’IA di OpenAI sarà sfruttata da Apple anche per altre funzionalità come i  Writing Tools a livello di sistema per creare testi (rielaborare, revisionare e sintetizzare uno scritto). Gli utenti di iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia potranno sfruttare ChatGPT senza bisogno di creare un account dedicato; gli abbonati a ChatGPT Plus potranno eventualmente indicare il proprio account e accedere a funzionalità avanzate.

Apple ha in precedenza riferito di protezioni della Privacy integrate per gli utenti che accedono a ChatGPT: i loro indirizzi IP vengono oscurati, e OpenAI non conserverà le richieste. Per gli utenti che scelgono di collegare i loro account, verrà applicata la politica per il trattamento dei dati di ChatGPT.

Nvidia, invece, è un fornitore-chiave di OpenAI che sfrutta suoi chip per alimentare servizi AI. Entrare nel capitale dell’azienda di Ai avrebbe un significato strategico dal punto di vista della crescita del mercato dei suoi semiconduttori: vincolare strettamente il principale protagonista in questo ambito.

Come ricorda sempre il Wsj, Anche Microsoft (che ha già investito 13 miliardi di dollari in OpenAI) sarebbe in trattiva con il laboratorio di IA per ulteriori investimenti per partecipare al nuovo ciclo di finanziamenti. La Casa di Redmond aveva accettato una rappresentanza senza diritto di voto, dopo il ritorno di Sam Altman (prima licenziato e poi reclamato a gran voce dai dipendenti OpenAI). La Casa di Redmond continua a essere il partner più importante per OpenAI; quest’ultima non può fare a meno della potenza di elaborazione lato server e del cloud storage di Microsoft, accordi che valgono miliardi di dollari.

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