A che punto è la notte? O meglio, a che punto è la difesa dalla notte della privacy? In media ogni app contiene sei tracker di altre società, che hanno l’unico scopo di raccogliere le informazioni degli utenti e monitorare il loro comportamento e le loro informazioni personali, secondo Apple. Si tratta di un intero comparto industriale planetario nel quale i dati raccolti dai tracker vengono messi insieme, condivisi, aggregati e monetizzati, alimentando un settore apprezzato a 227 miliardi di dollari all’anno, come ha spiegato Apple.
In coincidenza con il Privacy Day di oggi, e in attesa del keynote di questa sera di Tim Cook su questi argomenti, Apple fa un passo avanti nella difesa della privacy degli utenti e annuncia nuovi strumenti per la difesa dal tracciamento delle persone su iOS/iPadOS. L’azienda ha fatto coincidere con la giornata per la privacy una serie di annunci che riducono ulteriormente la possibilità da parte delle aziende del “capitalismo della sorveglianza”, come sono state definite (Facebook, Google e i vari soggetti che commerciano informazioni dietro le quinte per scopi non chiaramente dichiarati), di tracciare gli utenti.
Gli altri commenti
Sono moltissimi i dirigenti di associazioni rispettate e autorevoli che sono intervenuti sulle scelte di Apple. Qui potete leggere alcune delle dichiarazioni più interessanti:
Secondo Tristan Harris, del Center for Humane Technology, «L’annuncio odierno di Apple allontana ulteriormente l’ecosistema dagli effetti dannosi della profilazione segreta e del microtargeting che causano molti dei problemi delineati in The Social Dilemma».
Gus Hosein, Privacy International «Le indagini di Privacy International sui data broker e le aziende tech dell’advertising rivelano un’industria complessa e in rapida crescita che risulta poco chiara per l’utente medio. Dove c’è una mancanza di trasparenza, lo sfruttamento è maggiore. La raccolta di dati, invisibile e gratuita, non permette agli utenti di esercitare i loro diritti e proteggere la loro privacy. Le etichette sulla privacy di Apple richiedono all’industria di essere chiara e onesta con i consumatori, e strumenti come App Tracking Transparency aiuteranno le persone a riprendere il controllo sul flusso invisibile dei loro dati. Con queste lodevoli innovazioni, l’industria sentirà finalmente la pressione necessaria per cambiare. La consapevolezza dei consumatori e le soluzioni tecniche sono parti importanti della soluzione, ma al fine di prevenire un gioco del gatto e del topo tra gli attori dell’industria, abbiamo bisogno di una regolamentazione sostanziale e applicabile per fermare questo sfruttamento dei nostri dati».
Jeff Chester, Center for Digital Democracy «I nuovi strumenti di privacy di Apple assicurano che le persone abbiano un maggiore controllo sulle loro informazioni personali. I broker di dati e gli inserzionisti online dovranno ora agire in modo più responsabile quando trattano con i consumatori che usano applicazioni di terze parti sui dispositivi Apple».
Michelle Richardson, Center for Democracy and Technology «Troppo spesso, i consumatori sono partecipanti inconsapevoli in una rete di monitoraggio e targeting dei dati. Questi cambiamenti aiuteranno a riequilibrare l’ecosistema in modo che la raccolta e la condivisione dei dati sia più trasparente e il tracciamento non sia più il default. Un cambiamento sistemico di questa portata è un enorme balzo in avanti per i consumatori».
Cosa ha fatto sinora Apple
L’anno scorso, come parte di iOS 14 e iPadOS 14, Apple ha lanciato una serie di importanti funzioni per la privacy volte ad aiutare gli utenti a prendere decisioni più informate sui loro dati. Due in particolare hanno il potenziale per fare una grande differenza nell’aiutare gli utenti a proteggere la propria privacy.
Il primo è “l’etichetta nutrizionale della privacy“, obbligatoria per approvare ogni nuova app o aggiornamento di vecchie app. Google, dopo mesi di attesa, ha appena aggiornato le sue, mentre Facebook lo aveva fatto quasi subito (le due aziende, soprattutto Facebook ma anche Google, non avevano però lesinato proteste e sollevato preoccupazioni sull’impatto per il loro modello di business). Con la nuova sezione di informazioni sulla privacy sulle pagine dei prodotti App Store, Apple sta richiedendo a tutte le app (comprese le proprie) di fornire agli utenti un riassunto facile da visualizzare, delle pratiche di privacy dello sviluppatore.
Il secondo arriverà a giorni: infatti con il prossimo aggiornamento beta di Apple, l’App Tracking Transparency, Apple richiederà che le app ottengano il permesso dell’utente prima di tracciare i loro dati attraverso app o siti web di proprietà di altre aziende. In Impostazioni, gli utenti saranno in grado di vedere quali app hanno richiesto il permesso di tracciare, e apportare modifiche se lo ritengono opportuno.
A differenza del precedente sistema, basato sull’ID univoco per il tracciamento pubblicitario, che era attivo di default e andava disattivato in una sezione difficile da raggiungere delle impostazioni, questa volta invece è chiaramente visibile, con un nome non equivoco e di default rifiuta il tracciamento (a meno che non sia stato esplicitamente garantito). In questo modo ogni app deve volta volta richiedere il permesso di fare il tracciamento.
Questo requisito sarà introdotto all’inizio della primavera con una prossima versione di iOS 14, iPadOS 14 e tvOS 14, ed è stato valutato come positivo da parte dei sostenitori della privacy in tutto il mondo. Apple lo basa su due aspetti: uno tecnico e uno di policy. Se una app viola uno dei due aspetti (effettua il tracciamento lo stesso oppure lo fa per finalità di aggregazione diversa) è una violazione delle regole di sottomissione all’App Store e l’app stessa può venir rimossa coattivamente o bloccata negli aggiornamenti.
Come funziona la privacy: il viaggio di un dato
Apple ha realizzato anche “A Day in the Life of your Data”, una guida illustrata (qui il pdf per adesso in inglese) che spiega in dettaglio come le aziende tengono traccia dei dati degli utenti su siti web e nelle app. Il documento mostra anche come le caratteristiche della privacy nei prodotti Apple danno agli utenti più trasparenza e controllo, dando alle persone gli strumenti e le conoscenze per proteggere le loro informazioni personali.
L’opera solitaria di un’unica azienda
Sul mercato non c’è nessuno che stia combattendo una battaglia per la privacy dei suoi utenti al livello con cui lo sta facendo Apple. Le etichette sulla privacy danno ad esempio agli utenti informazioni uniche su come un’app usa i loro dati, inclusa l’informazione se i dati siano usati per tracciarli, se siano collegati a loro o non collegati a loro. La razionalizzazione e semplificazione dei comandi per la gestione del tracciamento (o del suo rifiuto), l’esposizione delle attività delle app tramite richieste, la stessa volontà di informare ed educare il mercato, sono tutti passaggi che nel resto del mercato dei grandi produttori di tecnologia e delle grandi piattaforme sono assenti o sono forme di green washing.
Tutti gli articoli di macitynet dedicati alla privacy sono disponibili da questa pagina. In questo articolo invece come trovare e consultare le etichette sulla privacy di Apple.