Il business di Apple in India non decolla, colpa dei prezzi troppo elevati di iPhone rispetto al potere di acquisto locale ma anche per negoziati lunghi e complessi che finora hanno portato risultati limitati, ma le trattative tra Apple e India riprenderanno subito all’inizio del 2019 a Davos in Svizzera.
Finora la produzione locale di iPhone è limitata e non si sono ancora visti i negozi Apple Store. Sul prossimo tavolo delle trattative nel quale si incontreranno il ministro del commercio indiano e alcuni dirigenti top di Cupertino, si parlerà di possibili espansioni della produzione industriale ma anche della possibile apertura di nuovi campus e uffici.
È il ministro del commercio Suresh Prabhu in persona ad anticipare l’incontro al vertice di Davos in Svizzera tra Apple e India nei primi giorni di gennaio, precisando che la proposta di aprire nuovi uffici Apple nel Paese è formulata direttamente dal governo indiano che spera sarà accolta dai dirigenti di Cupertino.
Finora le trattative sono risultate lunghe e complesse. Da parte sua Apple richiede esenzione dei dazi sulle unità di produzione e riparazione, per beni strumentali, materiali di consumo indispensabili per la produzione di smartphone, oltre che per assistenza e riparazioni per un periodo di 15 anni.
Sempre tra le richieste di Apple ci sarebbero anche agevolazioni doganali e sui requisiti che impongono l’obbligo per i negozi monomarca di società estere di rifornirsi per almeno il 30% da fornitori locali, limite che finora ha impedito l’apertura dei negozi Apple Store in India.
Da anni il governo indiano fa tutto il possibile per sostenere la crescita di investimenti e occupazione nel Paese, ma finora la sua posizione nelle trattative con Apple sembra sia stata piuttosto rigida, partendo dal principio che il governo non intende concedere a Cupertino esenzioni o vantaggio non disponibili per altre società.