Una nuova ricerca di mercato rivela che Apple è il marchio più intimo, offrendo una spiegazione razionale per una sensazione provata da numerosi utenti della Mela. Ci riferiamo al blocco, non solo psicologico, che molti provano alla sola idea di tornare a usare un computer Windows o uno smartphone diverso da iPhone, dopo aver provato e apprezzato i dispositivi di Cupertino. Ma iniziamo con una precisazione: i marchi intimi sono visti come «Un nuovo paradigma che sfrutta e rafforza i legami affettivi tra una persona e un marchio».
La classifica che stabilisce che Apple è il marchio più intimo non ha solamente a che fare con psicologia, sensazioni e legami, ma ha risvolti importanti anche per quanto riguarda finanza e mercato. Secondo la società MBLM che ha curato la ricerca, le aziende con i marchi più intimi sono quelle che vantano crescita di ricavi e di profitti superiori alla media Standard & Poor 500. Apple è il marchio più intimo con 77 punti, seguita da Disney con 73,1, al terzo posto Amazon con 71 punti. Seguono in ordine Harley Davidson, Netflix, Nintendo, Samsung, Whole Foods, BMW e Toyota che completano i Top 10.
La ricerca è stata effettuata su 386 marchi in 15 industrie diverse in base alla capacità di creare e sostenere l’intimità del marchio, intervistando 6.000 consumatori con età compresa tra 18 e 64 anni, infine modellando i dati con 54.000 valutazioni di marchio per individuare gli elementi che costituiscono l’intimità. Gli autori evidenziano che Apple è arrivata prima in diverse categorie: valorizzazione (superando di poco Google), frequenza di utilizzo (superando Facebook) infine anche per rituale e identità: Apple è il marchio top per cui gli utenti non possono vivere senza.
Un’ultima considerazione di MBLM «I marchi intimi richiedono un prezzo premium e godono di resilienza finanziaria rispetto agli altri marchi non intimi negli stessi settori» ma anche questo era già ben noto agli utenti Apple.
