Difficile vivere senza i dispositivi Apple dopo averne provato almeno uno. E’ questo quel che si potrebbe dire leggendo un nuovo studio che conferma la potenza emotiva del marchio anche in questo anno particolare in cui la pandemia di coronavirus ha stravolto le vite in tutto il mondo obbligando un cambio radicale della propria quotidianità.
Virus o no, Apple quindi è ancora al primo posto nell’elenco dei marchi più intimi. Secondo quanto emerge dal Brand Intimacy COVID Study di MBLM, che ha esaminato una serie di aziende e le connessioni emotive che i consumatori avevano con loro durante la crisi sanitaria ancora in corso, sul podio si posizionano altre due aziende tecnologiche: Amazon e Google, rispettivamente al secondo e terzo posto. A completare le prime cinque posizioni ci sono Walmart e YouTube; chiudono la top 10 (nell’ordine) Toyota, Disney, Netflix, Chevrolet e PlayStation.
Ciò dimostra che la pandemia ha cambiato le emozioni del pubblico, che negli ultimi mesi ha spostato l’attenzione su marchi di media e intrattenimento «Le persone hanno pensato di più al proprio divertimento e si sono sentite meno legate dalle proprie automobili» scrivono gli autori dello studio. C’è stato anche un aumento dei servizi che permettono di connettere le persone pari al 23%, con Zoom a guidare la classifica. Seguono Purell (un marchio americano di disinfettante per le mani) e Netflix, tra i primi ad adoperarsi per migliorare il proprio servizio già nella fase iniziale della crisi sanitaria.
Lo studio, che ha esaminato la connessione emotiva che c’è tra consumatori (sono stati intervistati 3.000 statunitensi) e marchi analizzando stati d’animo come appagamento e nostalgia, conclude affermando che i marchi che si trovano nelle prime posizioni della classifica hanno registrato un aumento esponenziale dei propri indici Fortune 500 e S&P 500, con conseguente crescita di ricavi, profitti e prezzi delle azioni nel primo trimestre dell’anno in corso.