Giovedì 22 gennaio la commissione giudiziaria del Senato USA discuterà i disegni di legge Open App Markets e American Innovation and Choice Online: se approvati entrambi prevedono importanti cambiamenti nella gestione dei negozi digitali di app: sia Apple che Google si oppongono ai due disegni di legge sugli app store per ragioni di sicurezza e non solo.
Tra le modifiche in discussione che potrebbero essere introdotte il divieto dell’obbligo di usare sistemi di pagamento proprietari, la possibilità per gli utenti di poter installare app store alternativi di terze parti e in generale quindi permettere il cosiddetto sideloading delle applicazioni.
Apple sostiene che i disegni di legge «Mettono in pericolo i consumatori a causa del rischio reale di violazione della privacy e della sicurezza» in una lettera al Senato vista da CNBC. In particolare il colosso di Cupertino è contrario al sideloading e agli app store terze parti. «Se Apple è costretta ad abilitare il sideload, milioni di americani probabilmente subiranno attacchi di malware sui loro telefoni che altrimenti sarebbero stati bloccati» precisa Apple nella lettera.
Come Apple anche Google si oppone ai disegni di legge sugli app store per ragioni di sicurezza, indicando però anche il rischio di veder diminuita la sua capacità di competere con società estere. «Google è in grado di proteggere miliardi di persone in tutto il mondo dagli attacchi informatici perché integra la sicurezza e la protezione della privacy nei nostri servizi» dichiara la società in un post di Kent Walker, President Global Affairs & Chief Legal Officer Google & Alphabet.
In sostanza Walker avverte che i disegni di legge potrebbero danneggiare la capacità dell’azienda e quella delle sue controparti statunitensi di competere con le aziende straniere costringendole a ottenere l’approvazione dai «burocrati del governo» ogni volta che intendono rilasciare nuove funzionalità o affrontare problemi esistenti.
Al contrario, gli stessi disegni di legge sono supportati dalla Coalition for App Fairness, l’organizzazione voluta da Epic Games, Spotify e molti altri sviluppatori che preme perché Apple e Google introducano cambiamenti e rendano più aperti i rispettivi negozi digitali.
Nel frattempo Apple ha aperto ai pagamenti in-app con sistemi terze parti prima in Corea del Sud e negli scorsi giorni anche nei Paesi Bassi.