Sia Apple che Google hanno avvisato dei rischi derivanti dall’impiego di sistemi di pagamento terze parti nei rispettivi app store, ed ora che la legge è stata approvata per la prima volta in Corea del Sud, i due colossi della tecnologia criticano la scelta del governo, spiegando ulteriormente pericoli e svantaggi per utenti e sviluppatori.
Ricordiamo che sia le linee guida di Apple che quelle di Google obbligano da sempre e in tutto il mondo gli sviluppatori a impiegare le piattaforme di pagamento di Cupertino e Mountain View per qualsiasi acquisto effettuato rispettivamente su App Store e Google Play Store. Ora però in Corea del Sud la nuova legge, che per entrare in vigore attende solo la formalità della firma del Presidente Moon Jane-in, esclude questo vincolo per i programmatori permettendo loro di scegliere piattaforme di pagamento alternative e terze parti.
Per Apple gli utenti che scelgono sistemi di pagamento alternativi sarebbero esposti al rischio di frode, oltre a danni per la protezione della privacy. Il colosso di Cupertino, in una dichiarazione riportata da Mobile World Live, ritiene che gli utenti saranno privati di una funzione per gestire i propri acquisti digitali, indebolendo allo stesso tempo i controlli parentali per i minori.
Per Apple tutto questo porterà a un calo di fiducia degli utenti e minori opportunità di business e guadagno per gli oltre 482.000 sviluppatori registrati in Corea del Sud. Poco prima della votazione della legge Apple ha dichiarato che dalla lancio di App Store nel Paese gli sviluppatori hanno guadagnato 7,4 miliardi di dollari.
Diversamente da Apple, Google critica la legge in Corea del Sud rilevando che il modello di pagamento di Play Store è un elemento essenziale per ridurre il costo dei dispositivi per gli utenti, permettendo a «Piattaforme e sviluppatori di avere successo finanziario». In chiusura Google dichiara che valuterà i modi per conformarsi alla legge sudcoreana «Mantenendo un modello che supporta un sistema operativo e un app store di alta qualità».
Ricordiamo che negli scorsi giorni Apple ha introdotto modifiche nelle regole di App Store per chiudere una causa legale avviata dagli sviluppatori.