Apple ha abbandonato la causa intentata contro Corellium, la società di sicurezza che mette a disposizione dei ricercatori una replica del sistema operativo iOS di iPhone consentendo loro di individuare possibili bug di sicurezza. Nel 2019 la multinazionale di Cupertino denunciò questa pratica sostenendo che si stavano violando i diritti d’autore su iOS e iPhone, anche se l’anno scorso un giudice respinse questa dichiarazione sostenendo che Corellium stava invece operando secondo regole eque.
Il software sviluppato da Corellium permette agli utenti di virtualizzare un iPhone attraverso il browser del computer, ottenendo un accesso approfondito a iOS senza la necessità di possedere fisicamente il dispositivo. Pertanto, oltre ad accusare Corellium di aver violato il suo copyright, Apple ha affermato che la società stava vendendo il suo prodotto indiscriminatamente, compromettendo la sicurezza della piattaforma.
Inoltre Apple aveva accusato Corellium di vendere i suoi prodotti ai governi che avrebbero così potuto mettere al setaccio i suoi prodotti scovandone i difetti. Questa idea nasce dal fatto che, quando era alle dipendenze di un’altra società, il cofondatore di Corellium, David Wang, ha aiutato l’FBI a sbloccare un iPhone utilizzato dal terrorista responsabile degli attacchi di San Bernardino.
Corellium tuttavia afferma invece che, sebbene venga offerta una replica del sistema operativo iOS, in realtà ciò avvanteggerebbe perfino Apple perché fornisce ai ricercatori di sicurezza l’accesso allo stesso sistema operativo che gira su milioni di dispositivi e gli consente di trovare vulnerabilità e potenziali exploit in maniera molto più efficiente e consentire di conseguenza ad Apple di correggerli.
In base a quanto si legge sui documenti depositati in tribunale, le due parti hanno trovato un accordo confidenziale per porre fine alla causa. Nonostante le rimostranze di Apple, l’accordo non sembra includere una sospensione per la vendita e la distribuzione degli strumenti utilizzati dai ricercatori di sicurezza da parte di Corellium.
Per altro questo accordo probabilmente ha convinto l’azienda della Mela a modificare il suo approccio alla causa: l’anno scorso infatti l’azienda ha lanciato un programma che consente ai ricercatori di sicurezza di accedere ad iPhone appositamente configurati per la ricerca di vulnerabilità ed exploit di sicurezza.