Combattere gli abusi sui minori sul web attraverso strumenti hi-tech: è questo l’obiettivo della Technology Coalition, che vede Apple schierata in prima fila nella difesa dei bambini assieme ad altri 17 giganti della tecnologia. Mentre Tim Cook annuncia un fondo da 100 milioni di dollari destinato all’uguaglianza razziale l’impegno della società di cui è il CEO continua anche sul fronte dei crimini contro i minori.
Apple, assieme ad Amazon, Adobe, Cloudflare, Dropbox, Facebook, Flickr, GoDaddy, Google, Microsoft, PayPal, Roblox, Snap, Twitter, Verizon, VSCO, Wattpad e altre società hi-tech, attraverso la Technology Coalition dal 2006 porta avanti progetti a favore dei minori e ora lancia l’iniziativa “Project Protect”.
L’obiettivo del gruppo di aziende hi-tech era lavorare insieme per avere un maggiore impatto nella lotta dei crimini orribili che riguardano i minori, affrontando problemi importanti come i rischi per la sicurezza online dei minori.
In quindici anni ha condiviso buone pratiche, tutoraggio e progetti coordinati per migliorare il rilevamento e la segnalazione di immagini di abusi e sfruttamento minorile. E tra i progressi compiuti insieme, c’è lo sviluppo di tecnologie innovative come PhotoDNA, che serve per la rilevazione e la segnalazione di immagini di sfruttamento sessuale dei minori.
Ora, però, a distanza di anni dalla fondazione del gruppo, si è reso necessario – come lo stesso gruppo ha dichiarato in una nota pubblicata da Reuters – rendere ancora più sicuro Internet, attraverso strumenti tecnologici ancora più avanzati per prevenire le forme di abuso che passano dal web. E di conseguenza, sono arrivati maggiori investimenti attraverso l’istituzione di un fondo di ricerca e innovazione multimilionario.
Continua, intanto, l’impegno di Apple anche per affrontare le discriminazioni razziali. Tim Cook ha annunciato nuove misure per favorire la diversità e l’inclusione all’interno di Apple. Secondo l’ultimo report dell’azienda sulla diversità, il 50% dei dipendenti Apple è bianco, 23% asiatico, 14% ispanico e 9% nero. Nelle posizioni di responsabilità specifiche, la percentuale di persone di colore scende al 3%.